Che succede a Beppe Sala? Il candidato sindaco del Pd sembra non riuscire né a entrare nel vivo della campagna elettorale né a scaldare i cuori dei milanesi, soprattutto quelli più a sinistra. E così, nel giro di qualche settimana, il suo avversario Stefano Parisi – al quale è bastato ricompattare il centrodestra – mette la freccia. Grazie anche all’appoggio di Corrado Passera oggi il centrodestra è al 40% contro il 36% dei ‘dem’.
15 APRILE 2016
MILANO – Con ogni probabilità si andrà al ballottaggio, però il centrosinistra (partito con un vantaggio di oltre 10 punti) è in grande difficoltà. Il candidato sindaco Giuseppe Sala, ex capo di Expo 2015, non sembra ancora aver preso il ritmo della campagna elettorale e la sua comunicazione risulta poco efficace. Inoltre, Sala non sta scaldando i cuori: né quelli dei milanesi in generale né quelli degli elettori di sinistra, ‘nostalgici’ di quel ‘modello Pisapia’ che nel 2011 fu l’inizio della riscossa della coalizione e che oggi sembra archiviato dell’ex patron di Expo. Il quale (dati Index) naviga attorno al 36%, contro il 34% di Parisi, al quale va sommato, almeno sulla carta, il 6% di Corrado Passera (che si è ritirato dalla corsa dichiarando il suo appoggio al centrodestra).
Ballottaggio sicuro
Si profila dunque un ballottaggio con Parisi in testa (40%) e Sala secondo (36%). Decisivi saranno sia gli elettori ‘grillini’ (M5s ha stimato del 15%) sia, per Sala, i voti della lista di sinistra (che non viene quantificata da Index ma che altri sondaggisti stimano attorno al 5-6%). Se Sala non dovesse vincere, buona parte della responsabilità sarebbe da attribuire al premier Matteo Renzi, che su Milano ha voluto forzare la mano, imponendo alla segretaria metropolitana di sostenere Sala alle Primarie e di lanciarlo alla conquista di palazzo Marino.
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