A giudicare dai numeri, a Magenta, dove si vota il prossimo 11 giugno, non c’è gara: il Pd e i suoi alleati sono saldamente in testa, mentre la crisi di Forza Italia trascina il centrodestra al minimo storico. Il Movimento 5 Stelle sogna il ballottaggio

23 APRILE 2017

di Redazione

MAGENTA (MILANO) – Il dato più eclatante è quello di Forza Italia, crollata al 4%. Gli ‘azzurri’ – primo partito in città per 15 anni – non si vedono e non si sentono. Stanno comunque lavorando alla lista e, di sicuro, questo porterà a una risalita nei sondaggi. Se lo augura Chiara Calati, candidato sindaco del centrodestra unito, il cui risultato dipende molto dalla tenuta del partito berlusconiano.

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Pd in vantaggio

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Il sindaco uscente Marco Invernizzi, per ora, dorme sonni tranquilli. E’ accreditato di un eccellente 38%, con il ‘suo’ Pd in forma smagliante (28%) e con le due civiche che lo appoggiano in ottime condizioni di salute: 7% la lista del sindaco e 5% la nuova formazione creata dall’assessore uscente Marzia Bastianello e dall’ex candidato sindaco del 2012 Sergio Prato. La nuova lista punta a intercettare i mondi dei diritti civili e dell’inclusione sociale, finora non rappresentati.

Delusione a sinistra

Delude ‘Assieme Ripartiamo’, la lista di sinistra che candida a sindaco lo psicologo Giuseppe Rescaldina. Il risultato, in sé, non è da buttare, ma i protagonisti di questo nuovo soggetto politico (che raggruppa Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e civismo) avevano ben altre aspettative, non certo il 6%.

Il sogno dei ‘grillini’

Il Movimento 5 Stelle, che paga lo scotto per una lista un po’ improvvisata e politicamente ‘leggera’, veleggia attorno al 21,5%. Il che è inferiore al primo rilevamento, ma resta un risultato decisamente buono. Che consente ai ‘grillini’ e al candidato sindaco Giovanni Caso di credere nel ballottaggio.

Civiche in spolvero

L’8% di ‘Progetto Magenta’, lista civica con Silvia Minardi candidato sindaco, è decisamente buono. Per due ragioni. La prima è che la formazione non vanta l’appoggio di nessun partito. La seconda è che il dato sembra in crescita. In generale, le civiche vanno bene. Segno che i partiti politici non sono più in grado di attrarre un elettorato sempre più fluido.

Perplessità nella Lega Nord

Il Carroccio, in terra magentina, è stato di fatto l’unico soggetto a svolgere l’opposizione alla giunta Invernizzi. Ora però, nonostante il 13%, rischia di vedere vanificati i propri sforzi a causa della debolezza della coalizione. E qualcuno comincia a chiedersi se, questa alleanza, era poi così necessaria.

Ballottaggio e alleanze

I giochi sembrano definiti, con Invernizzi in testa al primo turno e con lo sfidante da decidere tra Calati e Caso. Al ballottaggio si potrebbe raccontare un’altra partita. Se fosse il Movimento 5 Stelle ad andare al secondo turno, per esempio, i ‘grillini’ incasserebbero i voti di centrodestra in funzione anti Pd. E allora potrebbero vincere. Se invece fosse il centrodestra a arrivare secondo, sarà strategico il gioco delle alleanze, soprattutto con ‘Progetto Magenta’.