L’ex premier Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, parla del ballottaggio di domenica 25 giugno a Magenta: “Possiamo strappare il comune alla sinistra”. In un video diffuso oggi l’ex cavaliere lancia un appello al voto a favore della candidata Chiara Calati. In molti si sono chiesti il perché di questa discesa in campo. Il Pd: “Solito vecchiume. Appetiti e interessi sulle grandi aree dismesse, a cominciare dalla ex Saffa”

21 GIUGNO 2017

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – “Domenica prossima avremo la possibilità di strappare finalmente alla sinistra il comune di Magenta. La nostra candidata, Chiara Calati, ha dimostrato di conoscere molto bene la vostra città. Mancano pochi giorni, lo dico ai miei di Forza Italia. So che avete lavorato tanto, ma non possiamo fermarci”. Comincia così l’appello di Silvio Berlusconi, ex premier e leader degli ‘azzurri’, a favore di Chiara Calati, la candidata del centrodestra che domenica 25 giugno sfida al ballottaggio il sindaco Pd uscente, Marco Invernizzi (vedi i risultati del primo turno).

Un curioso appello

Ma perché Berlusconi si occupa, per la prima volta in vita sua, delle elezioni di Magenta? E perché non parla di ballottaggi in nessun comune al di fuori della Città della Battaglia? Il Pd usa toni ironici: “Un ritorno al passato, dietro il candidato Calati si nasconde il solito vecchiume”. E una risposta possibile viene dallo stesso sindaco Invernizzi, che in questi giorni ha parlato di “interessi”, di “appetiti”, “di pressioni psicologiche” e di “metodi scorretti utilizzati dal centrodestra in questa campagna elettorale”. Il riferimento è soprattutto alle aree dismesse, la cui valorizzazione fa gola a molti, speculatori compresi.

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Il caso “ex Saffa”

Emblematico il caso della vecchia fabbrica di fiammiferi, la Saffa di Pontenuovo di Magenta. La giunta uscente ha presentato un progetto di recupero promettendo “2.000 posti di lavoro”. Un intervento misto tra residenza, housing sociale, servizi sanitari e un polo culturale, distaccamento del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano. Il progetto è stato molto contestato dal centrodestra, che per quell’area sembra avere altre idee, la quali per ora restano segrete. L’operazione ‘ex Saffa’ vale 200 milioni di euro.

Silvio in campo

L’appello di Berlusconi ha lasciato tutti di stucco: nessuno si aspettava una suo discesa in campo a pochi giorni dal voto. L’appeal di Silvio nei confronti di un certo elettorato, del resto, è sempre forte. Tanto più che Berlusconi ha usato toni perentori: “Non dobbiamo delegare ad altri l’amministrazione della vostra città per 5 anni”. Come dire, bisogna vincere a qualunque costo.