Curzio Trezzani, sindaco di Boffalora, nel Milanese, corre per il Pirellone. Ma conserverà il suo lavoro: “Non sono uno della ‘casta’, non voglio dipendere dalla politica”
10 FEBBRAIO 2018
BOFFALORA SOPRA TICINO (MILANO) – L’ufficialità è arrivata mercoledì 31 gennaio, quando i vertici della Lega lo hanno chiamato per recarsi in via Bellerio a firmare l’accettazione della candidatura a consigliere regionale. Curzio Trezzani, sindaco di Boffalora dal 2009, corre ormai ufficialmente per il Pirellone.
Sindaco, come ci si sente a essere candidati per il Consiglio regionale della Lombardia?
“E’ una grossa responsabilità, una carica importante. Non ho mai chiesto niente alla Lega, ma il mio lavoro è stato apprezzato e la candidatura è arrivata per questo. Ho deciso di accettare perché così posso portare la mia esperienza da sindaco, giudicata evidentemente positiva dal mio partito, in Regione Lombardia”.
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Se verrà eletto, quale sarà il futuro di Boffalora?
“3 anni fa non avrei accettato. Ma adesso il mio mandato sta volgendo al termine e io non potrò più ricandidarmi. A fine mese approveremo il bilancio previsionale del 2018, mentre l’anno prossimo non avremmo comunque preso grosse decisioni. Si tratta solo di accorciare di qualche mese il mio mandato. Il Comune verrà retto dal vicesindaco, Fulvio Colombo, per un anno circa”.
Sente di aver tradito i suoi elettori?
“No, non abbandonerò i miei cittadini. La macchina comunale non si paralizzerà: si porterà avanti ciò che è stato fatto finora. Io comunque non sparisco: continuerò a dare il mio supporto a Fulvio Colombo e alla squadra intera”.
Quali saranno i temi che porterà all’attenzione del Consiglio regionale, qualora venisse eletto?
“Innanzitutto aiuterò il presidente Attilio Fontana a continuare il percorso verso l’autonomia. Quando ci verranno restituiti i soldi che ci spettano, potremo affrontare altri temi. Per esempio, gli aiuti alle aziende, ma anche ai Comuni, che fanno sempre più fatica a fornire certi servizi. Credo che l’importante sia restare sul territorio e mantenere vivo il dialogo con i cittadini, per capire le loro esigenze e cercare di dare loro risposte concrete”.
Accetterebbe di diventare assessore in Regione?
“Non ritengo di avere l’esperienza sufficiente. Non nego che mi piacerebbe e se me lo chiederanno valuterò la proposta. Ma a oggi non credo di avere il profilo adatto”.
Se diventerà consigliere regionale, lascerà il suo posto di lavoro?
“No, rivendico con orgoglio il fatto di voler continuare a svolgere il mio lavoro. Ci si lamenta sempre della casta, dei politici di professione. Io concilierò il mio impegno in Regione con lo svolgimento della mia professione, che mi permette di gestire il tempo come meglio credo e come ho fatto fino a oggi, governando il Comune di Boffalora”.
Come valuta l’esclusione di Stefania Bonfiglio (capogruppo Lega a Magenta) dalla rosa dei candidati?
“Non conosco la vicenda e le motivazioni che hanno portato alla sua esclusione. Il partito ha fatto delle scelte. Se Stefania fosse stata candidata sarebbe stata una buona cosa, secondo me, perché è giovane e competente, ma avrà tempo”.
Un commento sulle dichiarazioni di Fontana in merito alla ‘razza bianca’?
“E’ stata una svista. Brutta, ma è stata spiegata e si è trattato solo di un lapsus. Io viaggio molto e lavoro con colleghi di tante nazionalità, quindi il concetto di ‘razza’ non mi appartiene. Voler difendere il proprio Paese, però, è un altro discorso e non c’entra con l’essere razzisti”.
C’è solo un mese per la campagna elettorale. Come la affronterà?
“Partirò dal territorio, per farmi conoscere anche dove non mi conoscono. Girerò tutte le sezioni locali e ascolterò quali sono le istanze del territorio”.