Vergognoso intervento di Angelo Sala, presidente di Aler Milano, che approfitta del suo ruolo istituzionale per tirare la volata alla Lega, il partito che l’ha nominato

5 FEBBRAIO 2018

di Redazione

MILANO – Scoppia la bufera sul presidente di Aler Milano, il leghista Angelo Sala, che in piena campagna elettorale dimentica del tutto il suo ruolo istituzionale (che guida un ente pubblico dovrebbe essere super partes) e si lascia andare a uno sfogo davvero fuori luogo.

La caduta di stile

“Mi sono rotto – scrive Sala su Facebook – di certi attacchi fatti da persone imbecilli, ignoranti (non a conoscenza) ed evidentemente mal consigliate da chi in malafede come loro anziché prendersi le proprie evidenti colpe sull’incapacità di risolvere i problemi cercano di scaricare le colpe su altri! Avete ridotto Milano e il paese ad un livello di insicurezza mai visti la colpa di questo degrado è solo ed esclusivamente vostra! Le gestioni del Pd sono sotto gli occhi di tutti la città è piena di clandestini e delinquenti grazie a voi! Se i quartieri sono insicuri dovete ringraziare solo voi stessi altro che scaricare le colpe! Vergognatevi! I cittadini con il loro voto vi faranno capire che non si può speculare sulla povera gente e vi daranno quello che vi meritate!” A parte l’italiano – che qua e là non si capisce bene – il presidente Sala, per rispondere a chi ha fatto notare l’inefficienza di Aler e di Regione Lombardia riguardo al tema degli abusivi e e degli sgomberi nelle case popolari –  si mostra parecchio a digiuno sia delle cifre sia della buona educazione.

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I numeri (poco incoraggianti) di Aler Milano

Ci pensa Pietro Bussolati, già segretario del Pd metropolitano e candidato alle elezioni lombarde del prossimo 4 giugno, a fare un po’ di chiarezza: “I numeri parlano chiaro. Negli ultimi anni le occupazioni abusive all’interno degli stabili gestiti da Aler sono aumentate vertiginosamente, da 2400 a 3500. Un andamento contrario rispetto a quello registrato nelle case di MM dove, dal 2014 – anno in cui il Comune gli ha affidato la gestione – ad oggi c’è stata una riduzione superiore alle 500 unità. A qualcuno sfugge che le forze di polizia lavorano su tutto il territorio milanese, tanto nei quartieri Aler quanto in quelli di MM, sulle segnalazioni del’ente gestore. La chiave sta nella prevenzione che il Comune e MM hanno messo in atto, con una struttura aziendale di security, un monitoraggio e una mappatura degli alloggi vuoti, organizzato di concerto con i comitati di inquilini. Un approccio che fotografa capacità organizzativa e manageriale, del tutto assente, invece, da parte della partecipata di Regione Lombardia, a capo della quale la Lega ha sempre e solo agitato il bastone e la repressione, senza mai riuscire concretamente ad arginare un fenomeno criminale”.

La richiesta di dimissioni

“I toni e i contenuti utilizzati su Facebook dal Presidente di una partecipata pubblica non possono essere in alcun modo accettati né giustificati: se credono di nascondere il disastro che hanno creato, facendo becera campagna elettorale e speculando sulle difficoltà dei cittadini, si sbagliano di grosso. Capiamo che Fontana sia un candidato assente e impresentabile e che Angelo Sala stia provando a sostituirlo, ma gli ricordo che le liste sono chiuse. Anzi, dopo aver dimostrato la sua totale inadeguatezza, ci faccia il piacere di dimettersi anticipando così l’inesorabile cambio che opereremo il 4 di marzo vincendo in Lombardia”.

Il precedente

Non è la prima volta che il presidente di Aler Milano fa parlare di sé in termini poco lusinghieri. Già nell’anno del suo insediamento in viale Romagna, all’inizio del 2017, aveva fatto discutere la nomina della sua ‘pupilla’: Maria Cristina Cocciolo, 41 anni, ingegnere. Nel 2008 era una semplice funzionaria di livello ‘A3’. Poi ha scalato la pianta organica a velocità impressionante e in sette anni è diventata dirigente, senza sostenere un concorso. Appena sbarcata a Milano, Sala l’ha nominata direttore di area (stipendio superiore a 100mila euro l’anno) e le ha affidato i tre incarichi in assoluto più prestigiosi e delicati: ‘Appalti e acquisti’, ‘Personale’ e ‘Tutela del patrimonio’.