Dal 1994 a oggi, ad Arluno, nel Milanese, il centrodestra non ha mai vinto: tra 10 mesi si rivota e la Lega prova a espugnare il ‘fortino rosso’

2 LUGLIO 2018

di Francesco Bagini

ARLUNO (MILANO) – È uno strano ‘animale politico’ il consigliere di centrodestra Filippo Di Benedetto. In consiglio comunale non prende posto senza aver prima salutato con savoir faire tutto l’arco del parlamentino locale, ma a seduta avviata è l’esponente di minoranza più agguerrito; nelle assemblee pubbliche usa toni decisi e battaglieri, ma sulle pagine dei giornali è prudente e misurato; presenta mozioni e interrogazioni con il logo della Lega, a cui è iscritto, ma allo stesso tempo guida i moderati della civica ‘Arluno Sì’, con cui si è candidato nel 2014.

A meno di un anno dal voto amministrativo, che fine ha fatto il poliedrico avvocato Di Benedetto, il Trump di Arluno come l’ha definito un suo sostenitore?

“Eccomi qui! È vero sono stato silente ultimamente. In questo momento si fanno ipotesi sul 2019, ma preferisco concentrarmi sul mio ruolo istituzionale. Sto approfondendo alcune questioni critiche. Parlo della cura del verde, dei servizi e della manutenzione del cimitero”.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Quindi per le elezioni del 2019 si chiama fuori?

“No, anzi. Ho intenzione di ricandidarmi e sto lavorando con Luigi Alfieri (consigliere di ‘Arluno Sì’, ndr) per costruire un gruppo solido. Siamo impegnati da tempo, anzi, direi che siamo stati i primi a partire per cercare di voltare pagina”.

Nonostante i suoi 34 anni ha già sulle spalle 3 legislature: si candiderà di nuovo a sindaco?

“Ogni giorno ripeto a me stesso che è possibile fare meglio. Anche Arluno potrebbe essere un paese migliore vista la cattiva gestione della giunta Agolli. Gli arlunesi meritano sicurezza, pulizia, decoro e servizi. Dobbiamo tornare a essere un paese attrattivo. Quanto alla leadership del centrodestra, è presto per stabilirla”.

Come concilia l’essere iscritto alla Lega e a capo di un gruppo civico?

“Appena maggiorenne ho contribuito a rifondare la sezione locale della Lega. Ricordo con grande affetto il nostro militante Mambretti, recentemente scomparso. Oggi mantengo una stretta collaborazione con Nella Corrado, leader della sezione, donna molto attiva e capace. Saremo insieme a Pontida. Ma il ‘leghismo salviniano’ insegna che prima di tutto contano idee e persone. A Roma il nostro ‘capitano’ ha mostrato la sua concretezza firmando un ‘contratto’ con un altro partito. Ne approfitto per complimentarmi con il viceministro Massimo Garavaglia, l’onorevole Fabrizio Cecchetti e il presidente di commissione regionale Curzio Trezzani: a marzo hanno vinto le loro sfide. Per fare lo stesso ad Arluno, al di là dei partiti, saranno decisivi i volti in lista e il rispetto dei nostri valori”.

Nel 2014 ci fu uno strappo con Ara Lunae: ci riproverete?

“Ad oggi non ci sono stati contatti con la civica. Tendo a escluderlo, non per una nostra chiusura quanto perché non è ancora chiara la loro linea politica”.