Elezioni Magenta, tra poco più di un anno si vota per eleggere il nuovo sindaco e l’attuale primo cittadino ha già fatto sapere che intende ricandidarsi, ma non tutti nel centrodestra sono d’accordo. Ecco chi sono gli amici e i nemici di Chiara Calati
MAGENTA (MILANO) – Elezioni Magenta, Chiara Calati ha deciso: vuole ricandidarsi alla guida di Magenta nel 2022: “Cinque anni sono pochi per lasciare il segno. Mi serve un secondo mandato”, ha detto. E con queste parole – inequivocabili – il sindaco ha esplicitamente sciolto le riserve.
Avversari
Ma la strada non è in discesa. Anzi. Dire ‘Elezioni Magenta’ vuol dire, tanto per cominciare, che Calati dovrà misurarsi con un avversario temibile come il popolarissimo capogruppo Pd, Enzo Salvaggio, pronto a guidare un centrosinistra inclusivo e capace di parlare a più mondi. Salvaggio piace ai laici, ma anche ai cattolici; sa dialogare con le realtà giovanili, ma tesse rapporti pure dentro l’universo della Terza età. Insomma, è un politico che sa unire. E poi c’è Silvia Minardi, che ha già annunciato l’ennesima corsa solitaria fuori dai poli. Al di là del velleitarismo di ‘Progetto Magenta’, il punto è un altro, cioè che quella lista civica del 10% sottrae voti a destra, riducendo il bacino elettorale al quale Calati intende parlare.
Problema politico
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Prima degli avversari, tuttavia, il sindaco ha un problema politico da risolvere: capire chi sono i suoi amici e, soprattutto, capire chi sono i suoi nemici. Se Calati ha già deciso che si vuole ricandidare, i partiti del centrodestra non le hanno ancora dato il via libera. Anzi, non ne hanno neppure discusso. Non è una questione di poco conto, perché Magenta è una città e i partiti, benché allo sbando, contano e pesano. Allora il primo cittadino, per tentare il bis, ha bisogno di ottenere in via formale l’ok alla sua ricandidatura dalla Lega, da Forza Italia, da Fratelli d’Italia e da ‘Magenta Popolare’, la civica che fa capo all’ex sindaco e attuale consigliere regionale Luca Del Gobbo.
Gli amici
Oggi Calati, dopo mesi di turbolenze, può contare di nuovo su Del Gobbo, il quale ha deciso di seppellire le polemiche e lavorare per un Calati bis. ‘Magenta Popolare’ è tutta d’accordo? No, non lo è. Ma è logico supporre che l’indicazione di Del Gobbo sia sufficiente per convincere tutti o quasi. Nessun problema neppure da parte di Fratelli d’Italia: Umberto Maerna (storico referente della destra magentina) è d’accordo con Del Gobbo e il buon rapporto tra Calati e Stefania Bonfiglio (neo acquisto FdI) è la migliore premessa a un patto che sembra già firmato.
Forza Italia
Più complessa la situazione in Forza Italia. Calati può di certo contare sull’amicizia e la lealtà di Laura Cattaneo (attuale assessore ai Lavori pubblici) ma non tutti i ‘berlusconiani’ sono sulla stessa lunghezza d’onda.
I nemici
L’elenco dei critici nei confronti del sindaco è nutrito. Il capogruppo di ‘Magenta Popolare’, Massimo Peri, è uno di loro: non ha mai perdonato a Calati di aver utilizzato toni e modi offensivi nei suoi confronti ed è intenzionato a mettersi di mezzo per impedire un Calati bis. Basterà l’autorevolezza di Del Gobbo per ridurre Peri a più miti consigli? Può darsi. Non così per il coordinatore cittadino di Forza Italia, Felice Sgarella. Un tempo fan del sindaco, oggi va considerato uno dei suoi nemici più irriducibili. E chi lo conosce sa che Sgarella, se si mette in testa un cosa, non ascolta nessuno, neppure i vertici del suo partito. Insomma, guai in vista.
La Lega dice ‘No’
Ma il vero avversario di Calati è il suo vice: Simone Gelli. I due ormai sono in rotta di collisione e il leghista non sembra intenzionato a cedere. In altre parole, il Carroccio magentino potrebbe dire un secco ‘No’ alla ricandidatura. A questo punto il centrodestra si spaccherebbe, spianando la strada alla vittoria di Salvaggio. Calati ne è consapevole. Non a caso sta tessendo un dialogo con i vertici della Lega, a cominciare dal neo ministro Massimo Garavaglia.