Pd-Sel-Forza Italia lasciano l’uomo di Mantovani ai vertici della società. Le responsabilità dei sindaci di Legnano (Alberto Centinaio, Pd) e Canegrate (Roberto Colombo, Sel), che non hanno voluto cambiare in virtù di accordi politici segreti. Intanto, la società pubblica continua a spendere 830.000 euro all’anno per pagare il personale e non rende noti i rimborsi spese

4 APRILE 2016

di Ersilio Mattioni

LEGNANO (MILANO) – Sarebbe bello che i sindaci di Legnano, Arconate, Bernate Ticino, Buscate, Canegrate, Casorezzo, Castano Primo, Cuggiono, Dairago, Inveruno, Magnago, Parabiago, Robecchetto con Induno, Turbigo e Villa Cortese ci spiegassero perché continuano a sprecare i soldi dei cittadini in ‘Euro.Pa Service Srl’, società pubblica nata nel 2006 con la cessione di un ramo d’azienda di ‘Euroimpresa’ (sulla quale pure ci sarebbe da scrivere, ma lo faremo con un’altra puntata).

Cos’è ‘Euro.Pa Service Srl’?

Lo leggiamo sul sito web: “Euro.PA Service S.r.l. è una società a capitale interamente pubblico specializzata nella fornitura di beni e servizi strumentali alla esclusiva platea dei comuni soci. In virtù di una consolidata struttura aziendale e della presenza di risorse professionali interne dotate di competenze ed esperienze le più diversificate, la società è in grado di offrire una pluralità di servizi agli enti locali soci, supportandoli, in particolare, nelle attività di ‘property&facility management’ dei relativi patrimoni immobiliari, nella gestione dei servizi strumentali di manutenzione delle strade, della segnaletica e dei sistemi di videosorveglianza, nei servizi di spazzamento neve e spargimento prodotti antighiaccio, nella erogazione di servizi territoriali di natura complessa relativi ai sempre più ineludibili processi di decentramento delle funzioni amministrative comunali”.

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Oggi le comiche

Farà pure figo scrivere ‘property&facility management’, sia perché è in inglese sia perché l’espressione è roboante. Ma cosa vuol dire? Semplice: ‘gestione dei servizi’. In altre parole, tutto e niente, se non è riempito di contenuto. E cos’ha fatto ‘Euro.Pa’ per aiutare i 15 comuni soci a gestire il loro patrimonio immobiliare? Nulla. Avrà rifatto qualche strada? Nessuna. Avrà spazzato un po’ di neve? Mai. Ha forse piantato un cartello? No, con un’eccezione: quelli di divieto di sosta in via Amendola a Parabiago. Almeno è qualcosa. Cos’altro fa, dunque, questa società pubblica? Non fa, aiuta a fare, suggerisce come fare. E i cittadini pagano. Non ci si crede, vero?

Bilanci o brogliacci della bocciofila?

I bilanci di ‘Euro.Pa’ si chiudono in perdita o con un piccolo attivo (a volte di 66 euro, a volte di 500 euro, a volte di qualche migliaio), dipende dagli anni. Ma se li sfogliate – cliccate qui per leggerli – non ci capirete granché: somigliano ai brogliacci della bocciofila. Soprattutto, non si capisce quanti soldi ci mettono i soci, che poi sono i 15 comuni, ovvero i cittadini dell’Altomilanese. Bisogna sfogliare i bilanci dei singoli enti locali per capirci di più. Si scopre che non tutti i comuni mettono gli stessi soldi: la differenza è determinata dalle quote possedute e dal numero di abitanti. In generale però ogni sindaco, da 10 anni, stanzia a bilancio alcune migliaia di euro per la società che non fa ma aiuta a fare. Conclusione scontata: ‘Euro.Pa’, senza soldi pubblici, chiuderebbe sempre in passivo. Ecco perché c’è una domanda che sorgerebbe spontanea anche a un bambino delle scuole elementari: ma se ‘Euro.Pa’, in un decennio, non è stata capace di rendersi autonoma e produrre utili, perché i sindaci si ostinano a buttare via i soldi dei cittadini?

Costi alle stelle

Se capire cosa faccia, di preciso e di concreto, ‘Euro.Pa’ è impresa assai ardua, capire quanto costi è più semplice: basta fare i conti. Per amministratori e revisori si spende, all’incirca, 20.000 euro. Per il personale (che risulta composto da 26 unità: 11 con contratto a tempo indeterminato e 5 a tempo determinato) la cifra sale invece a 807.000 euro. In totale si sfiorano gli 830.000 euro tra stipendi ed emolumenti. A questa somma sarebbe interessante aggiungere gli eventuali rimborsi spese (che però non sono pubblici).

L’uomo di Mantovani a capo della società

Presidente di ‘Euro.Pa’ è da sempre Luca Monolo (Forza Italia). Fu scelto dalla politica, quando ad Arconate (uno dei comuni soci) era sindaco Mario Mantovani (oggi agli arresti domiciliari e accusato di corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio), mentre Monolo rivestiva la carica di assessore (alle volte ai Lavori pubblici, altre all’Urbanistica ed Edilizia privata) nonché vicesindaco o prosindaco. Il suo stipendio è di 10.000 euro all’anno. E questa è l’unica cosa che si trova sul sito web di ‘Euro.Pa’ nella sezione, obbligatoria per legge, denominata ‘Amministrazione Trasparente’. Nulla invece sugli eventuali rimborsi spese. E invece sono proprio quelli che noi vorremmo visionare: gli scontrini. Li abbiamo chiesti oggi pomeriggio alla società e attendiamo una risposta.

La mail al presidente di ‘Euro.Pa’ e a 15 sindaci dei comuni soci

mail euro.paIl patto segreto Pd-Sel-Forza Italia

Poi succede quello che non ti aspetti. Nel maggio 2014, ad Arconate, Mantovani perde le elezioni (contro tutte le previsioni e contro i pronostici dello stesso politico: clicca qui per guardare il video). La sconfitta di Arconate sembra l’inizio della fine. Nel luglio 2015 il fedelissimo di Silvio Berlusconi perde anche l’assessorato alla Sanità in Regione e il 13 ottobre dello stesso anno viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta ‘Entourage’ della Procura di Milano. I suoi uomini, nominati anche nelle società partecipate, tremano: senza il loro mentore rischiano tutti il posto, Monolo compreso. Anche perché la tornata elettorale del 2014 ha cambiato l’equilibrio politico dell’Altomilanese: ovunque, con poche eccezioni, ha vinto il centrosinistra. E dentro ‘Euro.Pa’ la situazione si è ribaltata: i comuni a guida centrosinistra sono 9 (Arconate, Casorezzo, Castano Primo, Inveruno, Magnago, Villa Cortese, Canegrate, Cuggiono e Legnano), quelli a guida centrodestra sono 6 (Bernate Ticino, Buscate, Dairago, Parabiago, Robecchetto con Induno, Turbigo). Game over, perché fra i comuni di centrosinistra ci sono anche Legnano e Canegrate, città che pesano molto dentro la società pubblica. A questo punto i sindaci possono decidere due cose: chiudere quello che in molti considerano un ‘baraccone’ oppure cambiare i suoi vertici e cercare di farlo funzionare. E invece no, perché Legnano (sindaco Alberto Centinaio, Pd) e Canegrate (sindaco Roberto Colombo, Sel) ignorano la richiesta dei piccoli comuni e decidono di stringere un patto con Parabiago (sindaco Raffaele Cucchi, maggioranza Lega Nord-Forza Italia). Così l’uomo di Mantovani, Luca Monolo, resta incredibilmente al suo posto e a nessuno sembrano interessare i bilanci di ‘Euro.Pa’ né i soldi che le pubbliche amministrazioni ogni anno sono costrette a spendere per tenere in vita una società che andrebbe invece rottamata e chiusa all’istante.

Accordi politici segreti

Perché i sindaci di Legnano e Canegrate, Centinaio e Colombo, si accordano con Parabiago (dove la partita ‘Euro.Pa’ viene gestita da Forza Italia nella figura dell’ex sindaco Franco Borghi e del giovane ‘mantovaniano’ Andrea Lotterio, capogruppo ‘azzurro’ in consiglio comunale) e accettano la logica della più bieca lottizzazione? Perché, avendo la possibilità di cambiare i vertici di una società che non funziona, accettano di lasciare tutto com’è? E perché, sapendo benissimo che il presidente di Euro.Pa non fu scelto per la sua competenza (non è neppure laureato) ma in virtù della sua fedeltà politica all’ex vicegovernatore lombardo Mantovani, accettano di riconfermarlo? Sono accordi politici segreti, dei quali parleremo prossimamente.

(Aggiornato in redazione il giorno 4 aprile alle 19.56)