Creval emette un ‘social bond’, prestito obbligazionario sociale, per 5 milioni di euro. Lo 0,50% del valore nominale collocato verrà devoluto a titolo di liberalità dal Credito Valtellinese all’Arcidiocesi di Milano, destinazione l’ospedale missionario di Chirundu nello Zambia, nella zona più povera della nazione, dove l’aspettativa di vita non supera i 40 anni e la popolazione è decimata da malaria, tubercolosi e Aids

13 DICEMBRE 2016

di Redazione

MILANO – Banca e Chiesa insieme, si può? Sì, e piacerebbe anche a Papa Francesco, perché si tratta di una collaborazione innovativa che vede affiancate la diocesi di Milano e il Credito Valtellinese in una iniziativa che si chiama social bond. Detto in buon italiano si tratta di un prestito obbligazionario sociale emesso dal Credito Valtellinese per 5 milioni di euro, taglio minimo 10.000 euro, durata tre anni, tasso fisso all’1%. Lo 0,50% del valore nominale collocato verrà devoluto a titolo di liberalità dal Credito Valtellinese all’Arcidiocesi di Milano, destinazione l’ospedale missionario di Chirundu nello Zambia, nella zona più povera.

Particolarmente pregevole questa iniziativa perché permette di introdurre nel mercato finanziario dei prodotti etici, a contrastare il dominio della finanza speculativa. I titoli sono in collocamento presso le filiali dell’Istituto fino al 29 dicembre. L’ospedale è situato in una zona rurale, in un contesto di grande povertà caratterizzato da infrastrutture inadeguate e decadenti, malnutrizione, malattie e disoccupazione. Una lunga stagione di caldo secco e la siccità conseguente ha reso disperata una situazione già grave. L’ospedale di Chirundu, con 5.080 ricoveri all’anno, 553 operazioni chirurgiche, 50.000 visite presso il poliambulatorio e 3.235 vaccinazioni complete a bambini, svolge una funzione di riferimento fondamentale in un Paese dove non è fornita neppure la minima assistenza a gran parte di una popolazione, la cui aspettativa di vita non supera i 40 anni, decimata da malaria, tubercolosi e Aids.

“La Diocesi ambrosiana da più di 50 anni accompagna la Diocesi di Monza nella sua crescita e si abbevera alla sua fresca giovinezza per interrogarsi su ciò che riporta alla radicalità del Vangelo. In questo lungo periodo di collaborazione – ha sottolineato monsignor Bruno Marinoni, Moderator Curiae e vicario episcopale per gli Affari generali dell’Arcidiocesi di Milano – abbiamo condiviso il cammino delle comunità parrocchiali, i bisogni primari dei più poveri e la sete di Dio che sta a ogni latitudine del mondo. In questa esperienza di comunione che cresceva a partire dai bisogni materiali e spirituali nacque l’esigenza di essere vicini anche ai malati e alle mamme che accompagnano i loro figli dal parto in poi. Dall’esperienza di un dispensario si è giunti a un vero e proprio ospedale che è considerato una delle migliori strutture di tutto lo Zambia”.

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C’è ancora molto da fare per una reale autonomia organizzativa e finanziaria, ma i passi recenti fanno molto ben sperare. Miro Fiordi, amministratore delegato promuove caldamente questa pratica innovativa: “Creval, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, vuole fornire un sostegno in termini di vicinanza e solidarietà ad attività a valore aggiunto sociale, in particolare tramite l’attività della Fondazione, progetti legati a territori anche lontani, in un’ottica di relazione forte con il mondo cattolico e di prossimità alle diocesi in cui la banca è insediata. Il social bond ci permette di coniugare l’investimento finanziario dei nostri clienti con un aiuto concreto e rappresenta la conferma del nostro impegno, che prosegue nel solco della nostra cultura d’impresa”.