La Pro Loco di Mesero, nel Milanese, ha accumulato un grosso buco di bilancio a causa della sfortunata edizione dell’anno 2016. Così ‘Fustock’, una dei festival estivi più noti dell’Altomilanese, è stato rimandato a data da destinarsi in attesa di recuperare i soldi. L’organizzatrice ammette: “Non vogliamo rischiare un altro problema economico”

25 APRILE 2017

di Riccardo Sala

MESERO (MILANO) – Nel 2017 non ci sarà un’edizione del celebre festival estivo ‘Fustock’, che ormai da molti anni rallegra le estati di Mesero e dei paesi dell’Altomilanese con artisti di fama nazionale.

Il debito

Colpa dell’incredibile debito di circa 10.000 euro accumulato nella sfortunata edizione dello scorso anno. Una cifra considerevole, in parte sulle spalle della Pro Loco, che impedisce alla celebre associazione cittadina di arrischiarsi in una nuova proposta. Chi ha partecipato se lo ricorda bene, su 4 giorni di eventi 3 serate sono sprofondate nella pioggia e nel forte vento di un temporale che poco aveva di estivo. Naturalmente i cachet di quella decina di artisti che avrebbero dovuto animare le serate di Mesero sono stati pagati comunque, facendo letteralmente naufragare i conti della Pro Loco nella tempesta della scorsa estate. La sfida, ora, sarà ripianare il ‘rosso’ con gli incassi delle altre iniziative dell’anno rivolte perlopiù alla città di Mesero.

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Parla l’organizzatrice

Ci spiega nei dettagli il presidente della Pro Loco di Mesero, Cecilia Pisoni: “Sì, abbiamo avuto una perdita consistente nel corso dell’edizione 2016 e quest’anno abbiamo deciso di non organizzare il ‘Fustock’ estivo. La presenza del pubblico c’è stata, soprattutto i ‘fedelissimi’ dei grandi artisti che abbiamo invitato, ma 3 giorni di pioggia hanno fatto calare a picco il numero dei partecipanti. Non è nulla di preoccupante in realtà, perché il debito sta venendo pian piano ripianato con gli incassi delle nostre iniziative e ora manca solo una piccola parte dell’importo che contiamo di azzerare per la fine dell’anno”.

“Non vogliamo rischiare”

L’organizzatrice però minimizza il problema. Dalle sue parole sembra più che altro una questione di qualità della manifestazione: “Non siamo veramente a corto di fondi, i soldi per realizzare iniziative ci sono. Però ne abbiamo molti meno del solito, per cui non ce la sentiamo di organizzare un festival con artisti di livello inferiore a quelli che abitualmente portiamo in paese. Il ‘brand’ di Fustock deve continuare a significare alta qualità. Inutile dire che, inoltre, non vogliamo rischiare che un’altra edizione sfortunata di fila produca problemi ben più seri alle nostre casse e alla nostra capacità di spesa per eventi e iniziative a favore della città”. Insomma, ci vuole del tempo per tornare in forze e riproporre uno ‘show’ bello e attrattivo come quelli a cui il ‘Fustock’ ci ha abituati. Purtroppo, per ora, l’estate di Mesero perde il suo più grande protagonista.