Il racconto di Tamara Senyushko, residente a Buscata, dall’Ucraina

di Deborah Ali

BUSCATE (MI) – La guerra in Ucraina ha sconvolto il mondo intero. Buscate, un piccolo paese dell’Altomilanese a pochi chilometri da Milano, si è subito mobilitato per aiutare la popolazione ucraina. Tamara Senyushko, per anni residente a Buscate (lavorava in una pizzeria e da qualche anno è tornata nel suo amato Paese), ci racconta quello che stanno passando in queste ore lei e i suoi connazionali. Tamara ora si trova nella regione sudoccidentale di Cernivtsi.

La guerra in Ucraina, il problema di Chernobyl

“Il mondo adesso deve svegliarsi. Tutti si devono preoccupare perché i militari russi hanno preso Chernobyl”, racconta Tamara. “Entrando in città hanno sollevato la polvere creando nuovi danni alla salute di tutti. Passando sulla terra con i loro carri armati si è alzato di molto il livello di uranio nell’aria. I punti dove sono state misurate le radiazioni adesso sono altissime. Chernobyl è stata anche bombardata. Adesso abbiamo paura che il sarcofago che ricopre la centrale si possa aprire causando delle perdite. Questo farebbe passare in secondo piano quello che è successo a Chernobyl nel 1986. Adesso sarà molto più tragico. Il sarcofago attualmente trattiene tutti i rifiuti di Chernobyl. Se il sarcofago dovesse avere delle perdite il problema non sarà solo nostro ma di tutto il mondo. Chiedo a tutti di gridare al mondo di fermare Putin”.

Gli interessi economici degli altri stati

Tamara continua il suo racconto. “Mi sono rattristita a sapere che l’Italia insieme a Francia, Germania e Austria hanno votato contro le pesanti sanzioni proposte dall’Unione Europea contro Mosca. C’era da aspettarselo visti gli interessi finanziari che andrebbero a colpire”. Per il momento Bruxelles non sembra intenzionata a spingere troppo sulle sanzioni. A frenare sono principalmente l’Italia, la Francia, la Germania e l’Austria. Questi Paesi avrebbero più da perdere dalle sanzioni contro Mosca. Questa sera, venerdì 25 febbraio, ci sarà il consiglio dell’Unione Europea che dovrebbe definire la lista delle nuove misure.

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La guerra in Ucraina; gli aiuti da Buscate

“In Italia – continua – fortunatamente ci sono tante associazioni disposte ad aiutarci e ad aiutare i nostri bambini. A Buscate c’è un’associazione Italia-Ucraina, Maidan, che si sta occupando della raccolta di aiuti da mandarci. In questi primi giorni ci stiamo arrangiando con le nostre risorse. Ma nelle prossime settimane avremo sicuramente bisogno di aiuto, dell’aiuto di tutti”. L’associazione è nata nel 2013 e negli ultimi anni ha inviato nelle zone vicine al Donbass circa 300 tonnellate di aiuti umanitari. “A Buscate c’è anche la cartoleria ‘Lo Skarabokkio’ di Debora Manzoni che si è mobilitata per aiutarci. Tutta la comunità di Buscate mi ha chiamato per chiedermi di cosa avessimo bisogno e li ringrazio tantissimo. Sono stati anche un valido aiuto per tirarmi su di morale”.

3.000 bambini in cerca di aiuto

In queste ore ci è arrivata una richiesta di aiuto per 3.000 bambini in zona di guerra. Non sappiamo da dove vengono, né la loro situazione familiare: probabilmente arrivano dagli orfanotrofi. Abbiamo svuotato i collegi, gli appartamenti per gli studenti, ci sono anche spazi comunali, e molte famiglie ci hanno contattato per ricevere bambini. Per il momento ci siamo arrangiati così. Cerchiamo di mantenere la calma e ci stiamo preparando per accogliere gli evacuati”.

La guerra in Ucraina coinvolge tutti

“Qui nessuno sta scappando dalla guerra come invece dicono i telegiornali. Gli unici che stanno lasciando l’Ucraina sono le famiglie che hanno i bambini piccoli, chi è invalido e chi ha la possibilità di andare all’estero. Gli altri stanno restando tutti qui. Ci stiamo difendendo. Chi riesce a tenere le armi in mano e chi può dare il proprio aiuto all’interno degli ospedali sta restando per aiutare la sua gente. Ci sono anche tanti volontari nei punti di accoglienza dedicati ai profughi. Uomini e donne sono pronti ad accogliere il nemico come si deve per accogliere il nemico. Sono stati istituiti posti di blocco ovunque, siamo in stato di guerra. L’Ucraina non si è messa mai in ginocchio e ha sempre combattuto per la sua sovranità e indipendenza, combatterà anche questa volta“.

La guerra in Donbass

“Dopo otto anni che difendevamo la nostra terra dall’invasione russa non ci aspettavamo che Putin sarebbe arrivato a tanto. Questa è un’aggressione che per otto anni ha finanziato la guerra in Donbass. Il conflitto armato in questa regione dell’Ucraina miete vittime da ormai da molti anni. Si registrano morti, feriti e centinaia di edifici bombardati distrutti ogni anno. Questo nonostante il 27 luglio del 2020 sia entrato in vigore un cessate il fuoco globale. Per fermare Putin deve intervenire tutto il mondo. Soprattutto adesso che hanno preso Chernobyl e che le conseguenze possono essere devastanti per l’immunità intera. Chiedo a tutti i giornali italiani di gridare al mondo di aiutarci a fermare Putin. Noi crediamo nella nostra vittoria. Noi siamo ucraini e non scappiamo dalle nostre terre”.

L’Altomilanese promuove una raccolta fondi

I Comuni dell’Altomilanese si sono mobilitati per attivare una raccolta fondi da devolvere alle comunità colpite dall’attacco militare russo. “E’ intenzione delle Amministrazioni, sensibili a quanto sta accadendo in Ucraina, attivare nei prossimi giorni una raccolta fondi – spiega il sindaco di Castano Primo Giuseppe Pignatiello – Vogliamo, oltre alla partecipazione alle manifestazioni di pace che si stanno promuovendo nei territori, offrire un reale sostegno al popolo ucraino e dare un aiuto concreto per la ricostruzione futura dei paesi danneggiati. L’iniziativa intitolata ‘SOS UCRAINA ALTOMILANESE’ consiste in una raccolta fondi su un iban unico per il territorio dell’Altomilanese: IT76I0103032420000063126862. Le risorse raccolte saranno poi destinate a iniziative e progetti specifici, in collaborazione con le Associazioni cittadine che sono in contatto con la comunità ucraina.