A Parabiago, nel Milanese, la Chiesa guadagna con le attività commerciali, l’oratorio feriale e le libere offerte: ogni anno si sfiora mezzo milione di euro

17 GENNAIO 2018

di Lorenzo Rotella

PARABIAGO (MILANO) – 80.000 euro l’anno di affitti stimati e percepiti dai cinque negozi sotto i portici di via Sant’Ambrogio, di fianco alla chiesa dei Santi Gervaso e Protaso. Cui aggiungere altre migliaia di euro derivate dalle iscrizioni all’oratorio feriale e dalle libere offerte durante le celebrazioni delle messe e delle varie funzioni. Così si compone l’immenso patrimonio della parrocchia Sant’Ambrogio di Parabiago, nel Milanese, che si trova in piazza Maggiolini, nel cuore della città.

I commercianti alzano il muro del silenzio

Libera Stampa l’Altomilanese, per fare i conti in tasca all’ente ecclesiastico, ha chiesto ai diretti interessati e a qualche esperto del settore immobiliare. Le attività commerciali che si trovano sotto i portici sono due negozi di abbigliamento, due filiali legate al mondo delle assicurazioni e una bottega che vende gioielli e manufatti preziosi. Escluso dai giochi, in questo caso, è l’istituto tecnico professionale ‘Clerici’, la cui sede si trova proprio nel territorio parrocchiale. Andando a parlare con i proprietari dei vari negozi, ci siamo trovati davanti un muro di silenzio: chi non vuole parlare, chi non è reperibile e chi si rimette al volere del parroco Felice Noè. Abbiamo dunque provato a entrare in contatto con il parrocco, ma non è stato possibile trovarlo.

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La stima economica degli agenti immobiliari

Per ponderare una media di guadagni annui, ci siamo dunque rivolti a un’agenzia immobiliare parabiaghese, la quale ci ha spiegato come calcolarla: “Il prezzo per metro quadrati, in quella zona, oscilla tra i 150 e i 200 euro, mentre la media standard per un negozio è sugli 80 metri quadrati”. Contando che le attività sono cinque, il calcolo con le cifre massime è presto fatto: poco più di 1.300 euro al mese e 16.000 euro annui per ciascun negozio, che insieme donano alla parrocchia 80.000 euro. E se a questi aggiungiamo le incalcolabili offerte dei fedeli e i 50 euro a bambino per l’iscrizione all’oratorio feriale, si può ragionare attorno a una cifra che va verso il mezzo milione di euro. Non male, anche in tempo di crisi.