Un incubo cominciato nel 2014 e finito solo grazie a un’insegnante di grande sensibilità, che prima ha conquistato la fiducia della ragazza ivoriana di 15 anni e poi ha chiesto aiuto a una Onlus cittadina. La Procura di Busto Arsizio, per mano dei Carabinieri ha arrestato il fratello dell’adolescente e sua moglie
27 MARZO 2016
LEGNANO (MILANO) – Era stata ridotta in schiavitù dal fratello maggiore e dalla cognata. Entrambi sono finiti in manette, arrestati dai Carabinieri su ordine della Procura di Busto Arsizio. L’incubo, per una ragazza 15enne, è finito. Ma la coppia, entrambi 35enni di origini ivoriane, l’ha costretta a vivere per circa un anno e mezza da segretata in casa, l’ha costretta a fare da baby sitter ai figli piccoli, a fare le pulizie, a cucinare. L’adolescente era di fatto segregata in casa e, se sgarrava o si ribellava, veniva picchiata e lasciata a digiuno. Una storia terribile, quella raccontata sul Corriere della Sera da Francesco Sanfilippo.
Salvata dalla scuola
La ragazza non aveva diritti, né di esprimere la propria opinione né di cenare con la famiglie e neppure di uscire di casa. Una cosa soltanto le era concessa: andare a scuola. f. Una sguattera in piena regola, senza neppure il diritto di parlare né di uscire di casa, se non per andare a scuola. Ed è proprio qui che un’insegnante ha notato qualcosa di strano: la 15enne non riusciva a seguire le lezioni, dimagriva a vista d’occhio e si addormentava sul banco. Così la docente ha preso a cuore il suo caso, si è conquistata la sua fiducia e la ragazza, piano piano, si è aperta, raccontando la sua vita da incubo. Il caso è finito in Procura e il Pubblico ministero di Busto Arsizio, Luca Pisciotta, ha fatto scattare le manette per il fratello schiavista e per sua moglie (di professione ausiliaria socio-sanitaria) dopo aver raccolto le prove utili all’incriminazione della coppia di schiavisti. L’adolescente, ora, si trova in una struttura protetta.
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