Monsignor Delpini ‘inventa’ le missive di Santa Gianna: mezzo euro per averle. E’ il nuovo marketing natalizio della Chiesa di Milano

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Non si sa se ridere o piangere. Ma di fronte all’ultima iniziativa della Chiesa di Milano si rimane basiti. “Per far giungere nelle case i consueti auguri natalizi – scrive la Curia meneghina in una nota ufficiale – l’arcivescovo Mario Delpini ha immaginato quest’anno che a scrivere fosse la ‘mamma di famiglia’, Gianna Beretta Molla”.

Le lettere di Santa Gianna

Non è uno scherzo. Monsignor Delpini ha deciso infatti di rivolgersi alle famiglie “attraverso una serie di lettere firmate dalla Santa”. Vere? Trovate in qualche scatolone dimenticato? Macché, inventate dalla fervida fantasia dell’autore (che, al di là di tutto, è una penna di prim’ordine) e rivolte “alle persone che si preparano a festeggiare il Natale: la nonna, la ragazzina, il bambino vivace, il medico, il sindaco, il parroco, lo straniero”. Ma anche “a chi il giorno della festa lavorerà”. Scopo dell’iniziativa: “Una benedizione, un messaggio di vicinanza e di speranza per superare i momenti difficili e gioire della nascita di Gesù”. Intento nobile. A cominciare dal titolo “Cari amici vi scrivo. Lettere immaginarie di Santa Gianna per il Natale in famiglia”.

Le missive della Santa si pagano

Decisamente meno nobile è l’ennesimo business costruito attorno a questa trovata. Il ‘Centro Ambrosiano’, infatti, è l’editore del volumetto che raccoglie le “lettere immaginarie”. Poca roba: 32 pagine. Un libricino che i parroci potranno distribuire durante le benedizioni natalizie nelle case dei fedeli. E chi non dovesse riceverlo, potrà recarsi in Parrocchia nelle domeniche di Avvento che precedono il Natale oppure chiedere il volume al termine delle celebrazioni. O ancora, recarsi in una delle librerie cattoliche o prenotare le copie all’indirizzo mail della Curia, con possibilità di richiedere la personalizzazione del retro di copertina (la Chiesa, con il marketing, batte tutti). L’importante è sganciare 0,45 euro, perché le “lettere immaginarie” di Santa Gianna si pagano. Quando si pensa alla festa per la nascita di Gesù, in effetti vengono in mente le lettere: quelli che i bambini scrivono a Babbo Natale per chiedere un dono. Rito pagano e popolare, per carità. Ma almeno quelle sono gratis. E poi, volendo mettere i puntini sulle ‘i’, potremmo prevenire l’obiezione di molti: Babbo Natale non esiste. Vero, esattamente come i miracoli di Santa Gianna Beretta Molla. Eppure la Chiesa – compresa quella locale, di Magenta e Mesero soprattutto, tutta infervorata con i preparativi del Centenario – insiste con questa storiella della Santa e dei suoi prodigi. Talmente inconsistenti da rivalutare Babbo Natale, decisamente più credibile.

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