L’ex sindaco di Magenta, oggi consigliere regionale, prende il posto di Melazzini, che va all’Agenzia Italiana del Farmaco
22 GENNAIO 2015
di Ersilio Mattioni
MILANO – Luca Del Gobbo, 51 anni, attuale capogruppo del Nuovo Centrodestra al Pirellone, è il nuovo assessore a all’Università, Ricerca e Open Innovation. Queste le sue prime parole: “Sono particolarmente grato al presidente Roberto Maroni per la fiducia che mi ha concesso, assegnandomi deleghe così importanti. Accolgo questo nuovo impegno con grande entusiasmo e con il massimo impegno”.
Del Gobbo, nato nella Democrazia Cristiana negli anni 90, aderisce poi al Cdu di Rocco Buttiglione e Roberto Formigoni, anche per la sua nota appartenenza a Comunione e Liberazione. Nel 2002 diventa sindaco di Magenta, riconfermato nel 2007 con il 60% dei voti al primo turno. Nel 2012 però il Pdl, partito al quale Del Gobbo nel frattempo ha aderito, perde le Comunali e l’ex sindaco viene eletto sui banchi dell’opposizione in consiglio comunale. Ma nel 2013, dopo l’arresto per mafia dell’allora assessore Pdl Domenico Zambetti, Formigoni è costretto a rassegnare le dimissioni e la giunta lombarda cade. Si va al voto anticipato e Del Gobbo viene eletto al Pirellone con 9.120 preferenze.
Quando il Pdl si spacca, Del Gobbo aderisce al Nuovo Centrodestra e ne diventa capogruppo. E’ in questa veste che si fa notare, sia per le sue capacità di mediatore sia per il prezioso lavoro in occasione dell’approvazione della riforma sanitaria nel luglio 2015. Famoso un litigio di Del Gobbo con l’allora assessore alla Salute Mario Mantovani (oggi agli arresti per corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio) ai margini di una seduta polemica del consiglio regionale. Il governatore Maroni, giudicando più che positivamente il lavoro di Del Gobbo, lo ha ora voluto in giunta con sé.
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In accordo con il coordinatore regionale del Nuovo Centrodestra, Alessandro Colucci, Del Gobbo lascerà il ruolo di capogruppo al collega di partito Angelo Capelli.
Del Gobbo prende il posto del dimissionario Mario Melazzini, che va a ricoprire un incarico prestigioso: sarà il presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco.