A Magenta, durante l’amministrazione di Alfredo Cattaneo, sindaco del Partito Socialista Italiano dal 1983 al 1988, sui banchi del consiglio comunale siede un’esponente del Movimento Sociale Italiano, Gianeia Servida, sorella di Guglielma. Quest’ultima, nata a Magenta nel 1939, ha sposato Roberto Carminati, zio del più noto pregiudicato Massimo Carminati, boss di Mafia Capitale Il 2 dicembre 2014 Carminati viene arrestato al volante di una Smart, resa famosa dal video del Carabinieri. Di chi è quell’auto? Della zia Guglielma. Sono i primi legami fra Carminati e la città della Battaglia
26 GIUGNO 2016
di Daniele Di Sica e Riccardo Sala
MAGENTA (MILANO) – Siamo a Magenta, durante l’amministrazione di Alfredo Cattaneo, sindaco del Partito Socialista Italiano dal 1983 al 1988. Sui banchi del consiglio comunale di quegli anni sedeva anche una consigliera del Movimento Sociale Italiano, Gianeia Servida, nata in città nel 1920. Niente di speciale, se non fosse che Servida è la sorella di Guglielma Servida, nata a Magenta il 1939 e sposata nel 1957 con Roberto Carminati, zio del più noto pluripregiudicato Massimo Carminati, indiscusso boss di Mafia Capitale e della Banda della Magliana.
La Smart di Carminati
Il 2 dicembre 2014 Carminati viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta ‘Mondo di Mezzo’, che ha scoperchiato la realtà sommersa di Mafia Capitale a Roma. L’auto su cui è stato fermato ‘Il Cecato’ era una Smart Brabus, che dalle indagini degli inquirenti è risultata essere intestata proprio a Guglielma Servida. Ma quella Smart, resa famosa dalla sequenza di immagini del Ros dei Carabinieri che raffigurano l’arresto del boss della Magliana, ritorna spesso protagonista nell’ordinanza ‘Mondo di Mezzo’. All’interno dell’auto gli investigatori hanno posto dei microregistratori, e una gran parte delle intercettazioni incriminanti che rivelano gli affari e la violenza di Carminati sono state acquisite proprio in quel veicolo: “L’avevamo fatto fuori – si può ascoltare in una conversazione di Carminati avvenuta nella Smart – lo facevamo affogare dentro la spiaggia…(inc) la pala… tanto comincia a scavà qua”. Dalle intercettazioni risulta anche lo stretto legame che avvolgeva a doppio filo il boss di Mafia Capitale alla politica. Carminati infatti prese sotto la sua ala protettrice un ex esponente dei Nuclei Armati Rivoluzionari, un gruppo armato di estrema destra eversiva. Lo stesso Carminati è considerato dalla magistratura uno degli ispiratori dei NAR, nonché un fervente militante della frangia armata di stampo fascista.
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Il ‘piccolo’ boss in città
Torniamo ai legami tra Carminati e la cittadina apparentemente tranquilla di Magenta. In gioventù, Carminati passava alcuni giorni della sua infanzia proprio a Magenta, più precisamente in via Pretorio 2. Le estati della gioventù del boss romano trascorrevano nel pieno centro storico di Magenta. Guglielma Servida sposò Roberto Carminati nel 1957, a Milano, e in seguito ritornò a Magenta. Sua sorella Gianeia Servida riuscì a conquistare il consenso dei suoi cittadini, tanto da agguantare un posto in consiglio comunale nel 1986 durante la giunta del socialista Cattaneo, subentrando a un consigliere dimissionario.
A Roma, la carriera criminale
In quegli anni, Carminati aveva già raggiunto un’elevata fama criminale: a Roma aveva preso parte al gruppo armato dei NAR e fu accusato di numerosi omicidi, tra cui quello del giornalista Mino Pecorelli e di altrettanti tentativi di stragi. Nello stesso momento, il boss cominciò a stringere rapporti di amicizia e a concludere affari con la Banda della Magliana e a forgiare il suo impero nella Capitale. Un impegno in politica forte quello di Carminati, che cominciò fin da giovane quando si iscrisse al Movimento Sociale Italiano. Lo stesso partito a cui aderì sua zia Gianeia Servida e con cui si conquistò un posto tra i banchi del Comune di Magenta. Non è dato sapere quanto la fama e le amicizie abbiano influito sulla vita politica di Servida e dell’intera sezione magentina del partito reso celebre da Giorgio Almirante.
I legami con Magenta
Ciò che è sicuro è che Massimo Carminati ha dei forti legami con Magenta, piccola cittadina dell’hinterland milanese. Legami che per il momento si intrecciano con la sua sfera affettiva e con le sue parentele, ma questi potrebbero rivelarsi soltanto la punta di un iceberg. Il fatto poi che Carminati, in anni in cui era già nota la sua fama criminale, guidasse un’automobile intestata sua zia Guglielma, dimostra che i rapporti erano ancora ben saldi. Quali segreti e affetti ha lasciato ancora Massimo Carminati nella città di Magenta?