Nell’Altomilanse tutto parte da Ossona, piccolo comune a 30 chilometri da Milano. Qui, racconta uno spacciatore in un’intervista esclusiva con Libera Stampa l’Altomilanese, “arrivano furgoni pieni di ‘roba’ e a gestire il traffico sono i calabresi, famiglie della ‘ndrangheta di Arluno e di Rho. A fare il lavoro sporco invece sono immigrati nordafricani o gente disperata”
16 SETTEMBRE 2017
OSSONA (MILANO) – Non si è mai smesso di parlare di droga a Ossona, piccolo centro a Nord di Milano. Qui il dibattito è sempre aperto, alimentato dai recenti fatti di cronaca. In particolare, il sequestro di 1.000 piante di marijuana lo scorso agosto, operazione che ha permesso di smantellare un centro di produzione milionario e ha riportato sul tavolo il giro ‘all’ingrosso’ tra le vie del paese. Ma come si articola il traffico a Ossona? Chi lo comanda e, soprattutto, a quanto ammonta il ‘giro’ reale di stupefacenti nel territorio? Siamo riusciti, tra mille peripezie, a incontrare un persona che conosce bene l’ambiente criminale di Ossona e dintorni. E che ha accettato, dietro anonimato, di rilasciarci un’intervista esclusiva, uno spaccato sul mondo della malavita con inediti retroscena.
Partiamo da una domanda semplice: quanta droga gira a Ossona?
“Tanta, non so dire una cifra precisa. Basti pensare che ci sono periodi in cui arrivano furgoni pieni ogni giorno”.
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Cosa gira e da dove arriva?
“Hashish, marijuana e coca principalmente, ma c’è qualcuno che vende ancora eroina. Arriva dal Sud, dalla Svizzera, da Milano e dalla Liguria (qui soprattutto per la cocaina). Spesso però, prima di arrivare da noi, fa tappa nei paesi del Milanese come Rho e Pregnana oppure in Piemonte, a Novara”.
La droga viene venduta al dettaglio in paese?
“Una parte, ma la maggior fetta viene venduta in medie quantità a chi la porta nei paesi della zona. Ossona è un zona di passaggio e serve per la distribuzione da Pregnana Milanese in poi”.
C’è qualche produttore a Ossona?
“Solo per uso personale”.
E il sequestro di 1.000 piante di marijuana ad agosto?
“Un caso isolato, se produci così, all’aperto, ti scoprono subito. Come è successo”.
Chi sapeva della piantagione?
“Lo sapevano tutti. Ha dovuto chiedere il permesso e dare una percentuale”.
A chi?
“A chi gestisce il giro”.
E chi gestisce il giro?
“I calabresi. Si, la ‘ndrangheta, non solo una famiglia. Chi fa il lavoro sporco invece sono immigrati nordafricani o gente disperata”.
Sono famiglie che vivono a Ossona?
“E’ gente che viene da altri paesi come Arluno e Rho. A Ossona hanno tanti amici e tante persone fidate, calabresi, che fanno tutto quello che dicono. Per loro è un luogo sicuro dove si lavora e ci si incontra con tranquillità”.
Che rapporto hai con loro?
“Ci compravo la droga da rivendere. Non facevo altro”.
Puoi dirci i nomi delle famiglie?
“No”.
Anche i ‘fedelissimi’ partecipano agli affari di droga?
“Più che altro danno una mano. Tanta gente per bene nasconde la droga per conto dei clan e fa piccoli favori in cambio di protezione o per amicizia”.
Conosci la vicenda di Domenico Zambetti, l’ex assessore regionale che chiese voti alla ‘ndrangheta? A Ossona fece il pieno di preferenze.
“No, però non mi stupisce. Se un tuo amico del clan ti dà 50 euro per votare un loro amico, lo fai”.