Manifesti pubblicitari con babbo natale e una bionda sexy davanti alle scuole: scoppia la polemica.
di Ersilio Mattioni
“Signori, la vostra publicità è disgustosa e sessista. L’uso che avete fatto del corpo di una donna seminuda offende le donne e trasforma il Natale da festa di famiglia a set pornografico. I manifesti sono appesi ovunque incluso di fronte alle scuole. Credo che dobbiate vergognarvi di questa scelta. Personalmente non compreremo i vostri prodotti”. Parole dure, quelle di un gruppo di mamme all’indirizzo dell’azienda di alimentari Bennati, ‘colpevole’ di aver pubblicizzato la campagna di Natale con un Babbo vestito di verde con a fianco una bella biondazza seminuda, curve da incorniciare e visino arrapante. Una donna che tutti i maschi hanno desiderato avere nel letto almeno una volta. Alla fine, che sarà mai? Film già visto, una bella gnocca per sponsorizzare un prodotto. E’ sessista? Forse sì, ma il punto che quella bella gnocca non finisce sui manifesti a sua insaputa. E neppure gratis. Insomma, il moralismo delle mamme preoccupate per i figli (perché i manifesti sono finiti anche sui cartelloni davanti alle scuole) è francamente un po’ patetico. Per varie ragioni. La prima, bisognerebbe impedire ai figli – finché non hanno il senso critico, 14- 15 anni – di vedere la televisione, non di guardare una bonazza su un manifesto: quello fa solo bene, accende la fantasia. La seconda, bisogna preoccuparsi che i figli siano stimolati, giochino, parlino coi genitori, non che subiscano la censura perché una pubblicità fa vedere una donzella mezza nuda. Di nuovo, fa solo bene. La terza, ma perché la festa del Natale dovrebbe essere rovinata da un manifesto come quello che vedete qui sulla destra? Ma quale set pornografico? Lì non si vedono Babbi Natale con una bionda in reggiseno e perizoma. Si vede altro. E’ inutile scomodare espressioni roboanti. Ed è inutile scomodare i bambini, quando sono certe mamme a scandalizzarsi per niente. Boicottare Bennati? Ma dai, non scherziamo.