Venerdì 4 marzo verso le 22,30 il sito web del liceo scientifico Bramante di Magenta (Milano) è stato oggetto di un attacco di cyber terrorismo, lo stesso che nel gennaio 2015 colpì la Francia, pochi giorni prima della strage nella redazione del giornale satirico ‘Charlie Hebdo’. Immagini di soldati armati e profili Facebook che inneggiano al terrorismo. Il sito internet è tuttora ‘ostaggio’ degli hacker. Secondo i Carabinieri di Abbiategrasso (che stanno tuttavia proseguendo le indagini) non sarebbe un attacco terroristico.

5 MARZO 2015

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Il terrorismo cibernetico colpisce il sito web del liceo scientifico Bramante di Magenta, nel Milanese. Lo hanno scoperto alcuni studenti ieri notte. Stavano navigando in internet e ‘lanciando’ il sito della loro scuola (www.liceobramante.gov.it) si sono travati di fronte a una strana immagine: un gruppo di soldati armati di mitra che marciano in tuta mimetica.

Poco sotto una scritta: “Soldats Dz Team Ownzz You !!” Si tratta di uno slogan che inneggia alla libertà della Palestina, al quale si associa un inquietante video su Youtube. C’erano anche altre scritte, in corpo molto piccolo: “We Are Djamel11154” “Gang Dz” “Long Live Algeria” “Algerians Hackers” “Connect Our T34m: https://www.facebook.com/profile.php?id=729107880559207”. Quest’ultima scritta è in realtà l’indirizzo di un profilo Facebook che celebra il terrorismo. Pure un’altra scritta è una traccia per giungere facilmente su un altro profilo Facebook, dove sono elencati siti web (alcuni dei quali già sospesi o bloccati) che informano sull’attività terroristica. A completare il tutto un brano musicale tratto da Youtube e corredato da scritte in arabo: si tratta dell’inno algerino, che viene usato spesso dai siti terroristici.

Chi si tratti di uno scherzo di cattivo gusto (come ritengono i Carabinieri, che stanno comunque proseguendo le indagini per individuare i responsabili) oppure di un vero e proprio attacco di terrorismo telematico, in ogni caso, si impone una riflessione: i primi attacchi di cyber terrorismo in Europa sono avvenuti in Francia all’inizio di gennaio 2015, pochi giorni prima della strage nella redazione del giornale satirico ‘Charlie Hebdo’.

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Questi attacchi poi si sono intensificati in varie parti del pianeta. Anche in Italia. Celebri alcuni casi in provincia di Vicenza, dove venne ‘hackerato’ il sito web dell’istituto comprensivo Toaldo di Montegalda (sempre a firma “DZ Soldat Team”) e quello dell’azienda Siel di Arcugnano con immagini e scritte decisamente più jihadiste. Sul portale della ditta che produce sistemi elettronici era comparsa la fotografia di un uomo a volto coperto che imbracciava un kalashnikov con la dicitura “Mujahideen will come to Rome Inshaa Allah” (I mujahidin verranno a Roma se dio vuole) e la firma di un’organizzazione di fondamentalisti islamici, la ‘United Islamic Cyber Force’. Stessa cosa era accaduto al sito della Federcasalinghe (www.obiettivofamiglia.it). Assai poco rassicurante il messaggio: “Dite al vostro Governo di lasciare in pace il Califfato o sapete a quale rischio andate incontro”.

Stavolta è toccato al liceo Bramante di Magenta venerdì 4 marzo, verso le 22,30. Mentre pubblichiamo questo articolo è sabato 5 marzo e sono le 4.15. Il sito web dell’istituto superiore è ancora in parte bloccato, ‘ostaggio’ del cyber terrorismo.