Blitz dei lavoratori, che tornano nell’area per mostrare alla giunta e ai vigili lo stato di degrado
di Graziano Masperi
E’ durata poco l’occupazione dell’area Cral della ex Novaceta. Soltanto il tempo di accertare che il degrado era ai massimi livelli, di allertare Carabinieri, Polizia locale, sindaco e assessore senza ottenere risposta concreta e andarsene amareggiati. Il Movimento Popolare Dignità e Lavoro ha chiesto un incontro con il sindaco di Magenta Marco Invernizzi, che si terrà entro breve tempo. “Abbiamo trovato una situazione ancor peggiore di ogni più pessimistica previsione – ha commentato Mario de Luca del Movimento – avevamo lasciato un’area Cral rimessa a nuovo pronta per essere utilizzata come parco pubblico e ci ritroviamo un disastro”. Erbacce incolte, vetri in plexiglass mancanti, quadro elettrico danneggiato. Questo il triste spettacolo che si notava all’interno di quello che un tempo era un bellissimo centro sportivo dotato di campi da tennis, da bocce, pista di atletica, campo da calcio e bar. L’assessore Enzo Salvaggio ribadisce: “Come già detto più volte, quell’area dovrà tornare al Comune. Intanto convocheremo un tavolo tecnico per fare il punto sulla situazione della rimozione dell’amianto. Confesso che siamo in ritardo perché stiamo ancora aspettando che ci arrivi del materiale importante”. Alla fine domenica mattina sono arrivati sul posto i Carabinieri per accertare cosa stava accadendo. E il Movimento ha fatto una segnalazione alla Polizia locale. “Il sentore è che all’amministrazione interessi poco dell’area Cral – ha aggiunto Orazio Maccarone del Movimento – sarebbe meglio che, una volta per tutte dicessero che a loro nulla importa delle duemila firme che abbiamo raccolto e che intendono agire senza ascoltare nessuno”. Erano una trentina i membri del Movimento entrati nel sito di viale Piemonte domenica mattina. Sul retro del bar, tempo fa, avevano sistemato un quadro elettrico che hanno ritrovato distrutto. Anche il quadro elettrico del campo da tennis era danneggiato. Tra le sorprese anche del materiale nuovo di zecca (si trattava di ricambi per auto) ammassato in uno sgabuzzino. Forse di provenienza furtiva.