Le organizzatrici della mostra sul femminismo ‘Noi, Utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani’, allestita a Casa Giacobbe, spiegano il valore dell’attualità della lotta per raggiungere la parità dei sessi: “In questo periodo più che mai, eventi come questo possono aiutare a riflettere sull’importanza di traguardi raggiunti e sulla necessità di tenere sempre viva l’attenzione sui diritti delle donne”

31 MARZO 2016

di Erika Innocenti

MAGENTA (MILANO) – Si è chiusa sabato 26 marzo la mostra ‘Noi, Utopia delle donne di ieri, memoria delle donne di domani’ presso la Casa Giacobbe di Magenta e promossa da SPI CGIL insieme ad Anpi, Rifondazione Comunista, Partito Democratico e Rinascenti Rivoluzionarie.

La critica e la reazione

L’evento non è però rimasto incolume da sterili polemiche, sollevate anche da alcuni blog locali. Il motivo? Stando al concetto diffuso, la mostra ritraeva foto del movimento femminista degli anni Settanta con simboli, gesti e slogan “ormai superati”. Ma le organizzatrici non ci stanno e, ora che le acque si sono calmate, rispondono dando la loro visione non solo della mostra ma anche di cos’è stato il movimento femminista e il lungo percorso, ancora non terminato, per arrivare all’emancipazione della donna. “L’evento – dichiarano – tratta i temi delle conquiste politiche e sociali delle donne a partire dal 1965 per arrivare al 2005. I gruppi promotori sono composti da donne di generazioni diverse che, nonostante la differenza di età, si sono impegnate in questo evento per dimostrare il valore assoluto dei diritti e dell’emancipazione. Attraverso una serie di immagini storiche e cartelloni esplicativi si ripercorrono le tappe più importanti della lotta femminile e femminista per il raggiungimento di diritti che ora, forse a taluni, possono sembrare scontati; per citarne alcuni il divorzio, l’abolizione di giusta causa di licenziamento a seguito del matrimonio, l’aborto e la parità di retribuzione dei due sessi”.

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Storia e attualità

Nonostante tutto, però, al giorno d’oggi è presente un moralismo dilagante che tende a dare per scontato quanto e come si è raggiunto nella lotta alla parità dei sessi. Ed è proprio su questo che concludono le organizzatrici: “Nonostante i temi trattati all’interno della mostra possano sembrare superati e quindi ormai tralasciabili, in questo periodo più che mai, eventi come questo possono aiutare a riflettere sull’importanza di traguardi raggiunti e sulla necessità di tenere sempre viva l’attenzione sui diritti delle donne conquistati con fatica e, purtroppo, ultimamente messi in pericolo da una certa politica paternalista e da un atteggiamento generale disinteressato”. Al di là delle chiacchiere, la mostra è stata di grande interesse e ricordando, nel 2016, qual è il valore dei gesti compiuti dalle femministe di ogni età.