Paolo Razzano e Ambrogino Colombo al tavolo delle primarie di Milano, con un pensiero a Magenta
di Ersilio Mattioni
Lo spirito è quello del 2012: un Pd che si apre alla città, che unisce, che parla a tanti mondi. E che tesse la tela attorno al candidato sindaco, che in questo caso è il primo cittadino uscente. Non ci sono più dubbi: Marco Invernizzi, forse più ‘politico’ di quanto non si sarebbe detto, sarà di nuovo il leader di una coalizione che appare in salute, anche perché una vecchia conoscenza della politica magentina sta arrivando a rafforzare con la sua esperienza un progetto che unisce tanti giovani. E’ Ambrogino Colombo, di matrice democristiana, leader del Centro Kennedy e saldamente nel centrosinistra. Tanto da essere, assieme al vicesindaco Paolo Razzano (nella sua veste di numero due del Pd metropolitano), seduto al tavolo delle primarie ‘democratiche’ per scegliere il candidato sindaco di Milano. Va da sé che Colombo e Razzano, oltre al capoluogo lombardo, abbiano in testa Magenta. Qui stanno per succedere un po’ di cose. La prima l’abbiamo detta: la ricandidatura di Invernizzi, dopo un confronto (non sempre lineare, ma anzi a tratti polemico. E e meno male che si discute fra amici e alleati) all’interno del Pd. Dove adesso regna il sereno: sindaco, vicesindaco, assessori e consiglieri desiderano tutti la stessa cosa, cioè centrare qualche risultato importante e prepararsi per una nuova campagna elettorale da metà 2016 in avanti. Secondo punto, si lavora a ricucire lo strappo a sinistra, dopo lo strappo di Rifondazione Comunista. Qui assume importanza la figura di Monica Garegnani: è lei il pontiere, la donna che può rimettere in collegamento la sinistra radicale col Pd, costruendio un nuovo patto. Terzo e ultimo aspetto: il ritorno in città. Non solo fisicamente, con banchetti e iniziative nei quartieri, ma anche parlando al mondo del commercio, dello sport, delle associazioni. La verità è che il Pd è l’unico partito cittadino in grado, oggi, di fare politica. Gli altri annaspano, con Forza Italia impegnata in interminabili discussioni interne e la Lega Nord in improbabili battaglie di retroguardia.