caso vergognoso • equitalia nel mirino: chiede migliaia di euro a chi non c’entra nulla

Quando l’Agenzia delle Entrate deve riscuotere un credito, invia per prima cosa il cosiddetto avviso bonario, ovvero un invito a pagare, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Se il destinatario non paga, allora viene emessa una cartella esattoriale, con una cifra maggiorata da mora, interessi e diritti di esazione. Se ancora non procede al pagamento, Equitalia iscrive il debito a ruolo e procede con la cosiddetta esazione forzosa, che prevede anche il pignoramento del conto corrente e dei beni del debitore. Però il presupposto di tutto questo è che al debitore sia notificato prima l’avviso bonario, poi la cartella esattoriale per poi procedere all’esazione forzosa. Il debitore deve cioè essere a conoscenza di avere un debito da pagare. Una cosa impossibile a Magenta, se il destinatario della corrispondenza di Equitalia è un condominio. Infatti Equitalia non indirizza il documento all’amministratore dell’immobile ma lo indirizza al condominio stesso. Il postino che deve eseguire la notifica si reca sul luogo, trova il condominio ma ovviamente non trova una cassetta delle lettere con sopra scritto ‘signor Condominio’. A quel punto il postino come prescrive la legge nel caso di ‘notifica impossibile’, porta la cartella esattoriale in Municipio. All’ufficio protocollo un impiegato prende in consegna la cartella esattoriale e, come prescrive il regolamento, la pubblica all’albo pretorio per un giorno. Sì, avete capito bene: per un solo giorno. A quel punto la cartella esattoriale, per legge, deve intendersi notificata. Peccato che l’unico soggetto che legalmente è il destinatario delle cartelle esattoriali di un condominio, ovvero l’amministratore dell’immobile, non solo non è stato informato della notifica ma non può neppure sognarsi che tale notifica sia avvenuta. E come potrebbe saperlo? L’Agenzia delle Entrate e poi Equitalia non gli hanno indirizzato la cartella, il postino, non potendo fare altro, l’ha notificata al “signor Condominio”, come da indirizzo sulla stessa, e infine il Comune l’ha pubblicata all’albo pretorio per un giorno solo e poi magenta – Giuseppe Maggioni è un consulente tributario con studio in città. Come si è giunti a questa situazione? “Purtroppo ci si è arrivati per una serie di comportamenti poco comprensibili e soprattutto poco logici”. Per esempio? “La normativa prescrive che gli avvisi di pagamento, da quello bonario fino alla cartella esattoriale, devono essere notificati, nel caso di persone giuridiche (come i condomini) al legale rappresentante. Ebbene questo non viene fatto”. Coma mai? “E’ un magenta – Giancarlo Montani è coordinatore per il Magentino dell’Anaci, una delle più autorevoli associazione italiana di amministratori di condominio. Cosa sta succedendo a Magenta? “Guardi, è una situazione inverosimile. Equitalia sta notificando decine di cartelle esattoriali a condomini senza indirizzarle al legale rappresentante, cioè l’amministratore. E il risultato è che i condomini non sanno neppure di avere un debito. Anzi, peggio: non sono neppure in grado di contestare un eventuale debito che sia dovuto o magari non dovuto”. Ma quante sono queste cartelle pazze? “Solo a Magenta sono diverse decine ma stiamo ancora lavorando per accertarne il numero esatto. Non mandare a noi amministratori gli avvisi per i debiti dei condomini che amministriamo sembra diventata la norma”. Eppure l’Agenzia delle entrate è in possesso dei vostri nomi, o no? “Ma certo! Lo prescrive la normativa. Ogni condominio deve avere un amministratore e noi siamo obbligati a segnalare se ci sono cambiamenti. A questo punto mi domando a cosa servano queste prescrizioni…”. Come amministratori, cosa farete? “Stiamo valutando di unirci e promuovere un’azione collettiva, discutendo con i responsabili di questa situazione. Non è giusto che noi, né tantomeno chi vive nei condomini che noi amministriamo, paghi per la trascuratezza di altri. Come amministratori abbiamo l’obbligo di curare gli interessi dei nostri amministrati e lo faremo, anche perchè noi siamo i legali rappresentanti del condominio”. A.M. l’esperto • colpa anche dei comuni l’amministratore • situazione incresciosa “notifiche scorrette: nessuna dà spiegazioni” “i condimini non sanno che il debito esiste” le interviste Un argomento tanto importante quanto poco conosciuto è stato al centro di un incontro organizzato dall’Anaci (l’associazione che raggruppa gli amministratori di condominio) di Milano, che si è svolto mercoledì mattina a Casa Giacobbe: la contabilizzazione e delle spese per il riscaldamento nei condomini alla luce delle recenti normative. All’incontro, organizzato dal coordinatore Anaci di zona, Giancarlo Montani, ha preso parte anche il presidente di Anaci Milano, Leonardo Caruso, l’assessore all’urbanistica Enzo Salvaggio, l’avvocato Edoardo Riccio e il tecnico Franco Soma (nella foto). All’iniziativa, promossa dai partner ‘Very fast people – servizi per il condominio’ e Genesia, hanno preso parte moltissimi amministratori condominiali. A.M. Riscaldamento: serve chiarezza mistero: nessuno sa spiegarlo”. Lei ha parlato di una serie di comportamenti. Cosa intende? “Ci sono i postini che, nella quasi totalità dei casi, annotano che il ‘signor condominio’ non esiste e scrivono sulla busta ‘notifica impossibile”. Ma, mi pare di capire, non finisce qui. Giusto? “Purtroppo no. Poi ci sono i comuni che pubblicano tutte le cartelle esattoriali all’albo pretorio. Ma ce le lasciano solo un giorno”. Cosa? “Incredibile ma vero! Un solo giorno! E non costerebbe nulla lasciarle di più, neppure un Euro”. Però non lo fanno. Perché? “No. E in questo modo rendono quasi impossibile il nostro lavoro. Dovremmo passare mezza giornata a controllare l’albo pretorio e l’altra mezza ad andare nei vari uffici comunali a firmar scartoffie per poter ritirare le cartelle esattoriali. E’ una situazione a dir poco paradossale. E nessuno se ne vuole assumere la repsonsabilità”. A.M. Giuseppe Maggioni Giancarlo Montani l’ha rimessa nel cassetto. Insomma, una vera e propria ‘confusione’ di Agenzia delle Entrate, Equitalia, Poste Italiane e Amministrazione comunale dove si mischiano superficialità, disinteresse e, come spesso, accade in Italia, il solito scaricabarile. Peccato che tutto questo non sia gratis. Il conto infatti, sotto forma di esazione forzosa deve essere pagato dai poveri condomini che non hanno nessuna colpa e ai quali non rimane che metter mano al portafoglio. E magari prendersela con il loro amministratore che però non c’entra nulla. A Magenta le cartelle notificate in questo modo incredibile sono oltre un centinaio solo nel 2015, per una cifra complessiva di diverse decine di migliaia di Euro. Ora gli amministratori condominiali sono decisi a scendere sul sentiero di guerra: non contestano assolutamente le cartelle esattoriali ma solo il metodo adottato per la notifica e non escludono di intraprendere un’azione collettiva, contro i responsabili di questa vicenda.

“notifiche scorrette: nessuna dà spiegazioni”

l’esperto • colpa anche dei comuni

Giuseppe Maggioni è un consulente tributario con studio in città. Come si è giunti a questa situazione? “Purtroppo ci si è arrivati per una serie di comportamenti poco comprensibili e soprattutto poco logici”. Per esempio? “La normativa prescrive che gli avvisi di pagamento, da quello bonario fino alla cartella esattoriale, devono essere notificati, nel caso di persone giuridiche (come i condomini) al legale rappresentante. Ebbene questo non viene fatto”. Coma mai? “E’ un mistero: nessuno sa spiegarlo”. Lei ha parlato di una serie di comportamenti. Cosa intende? “Ci sono i postini che, nella quasi totalità dei casi, annotano che il ‘signor condominio’ non esiste e scrivono sulla busta ‘notifica impossibile”. Ma, mi pare di capire, non finisce qui. Giusto? “Purtroppo no. Poi ci sono i comuni che pubblicano tutte le cartelle esattoriali all’albo pretorio. Ma ce le lasciano solo un giorno”. Cosa? “Incredibile ma vero! Un solo giorno! E non costerebbe nulla lasciarle di più, neppure un Euro”. Però non lo fanno. Perché? “No. E in questo modo rendono quasi impossibile il nostro lavoro. Dovremmo passare mezza giornata a controllare l’albo pretorio e l’altra mezza ad andare nei vari uffici comunali a firmar scartoffie per poter ritirare le cartelle esattoriali. E’ una situazione a dir poco paradossale. E nessuno se ne vuole assumere la repsonsabilità”.

“i condimini non sanno che il debito esiste”

l’amministratore • situazione incresciosa

Giancarlo Montani è coordinatore per il Magentino dell’Anaci, una delle più autorevoli associazione italiana di amministratori di condominio. Cosa sta succedendo a Magenta? “Guardi, è una situazione inverosimile. Equitalia sta notificando decine di cartelle esattoriali a condomini senza indirizzarle al legale rappresentante, cioè l’amministratore. E il risultato è che i condomini non sanno neppure di avere un debito. Anzi, peggio: non sono neppure in grado di contestare un eventuale debito che sia dovuto o magari non dovuto”. Ma quante sono queste cartelle pazze? “Solo a Magenta sono diverse decine ma stiamo ancora lavorando per accertarne il numero esatto. Non mandare a noi amministratori gli avvisi per i debiti dei condomini che amministriamo sembra diventata la norma”. Eppure l’Agenzia delle entrate è in possesso dei vostri nomi, o no? “Ma certo! Lo prescrive la normativa. Ogni condominio deve avere un amministratore e noi siamo obbligati a segnalare se ci sono cambiamenti. A questo punto mi domando a cosa servano queste prescrizioni…”. Come amministratori, cosa farete? “Stiamo valutando di unirci e promuovere un’azione collettiva, discutendo con i responsabili di questa situazione. Non è giusto che noi, né tantomeno chi vive nei condomini che noi amministriamo, paghi per la trascuratezza di altri. Come amministratori abbiamo l’obbligo di curare gli interessi dei nostri amministrati e lo faremo, anche perchè noi siamo i legali rappresentanti del condominio”.