La Compagnia dei Carabinieri di Legnano ha un nuovo comandante: Alfonso Falcucci, che vanta esperienze importanti con il Ros a Roma e Palermo, dove si è occupato del contrasto alle mafie

13 SETTEMBRE 2018

di Ersilio Mattioni

LEGNANO (MILANO) – “Sono intenzionato a restare qui per un lungo periodo, quello che serve per dare un’impronta al nostro lavoro”. Ha esordito così, questa mattina durante l’incontro con la stampa, il Maggiore Alfonso Falcucci, da pochi giorni al comando della Compagnia dei Carabinieri di Legnano, che raggruppa sotto di sé le caserme di Busto Garolfo, Castano Primo, Cerro Maggiore, Cuggiono e Parabiago.

Falcucci – 48 anni, sposato con Cristiana e padre di due figli di 12 e 14 anni – vanta una lunga esperienza in varie regioni d’Italia: la Calabria, la Toscana e le Marche, ma anche la Sicilia e il Lazio: ha lavorato con il Ros a Palermo e a Roma, dove si è occupato del contrasto alla mafia. E proprio al delicato fenomeno della criminalità organizzata, in una delle zone più ricche della nazione, il Maggiore ha dedicato un’ampia riflessione: “Le dinamiche sono ovunque le stesse. La mafia è come un parassita, che per nutrirsi ha bisogno di spolpare i corpi sani. In Lombardia, e in provincia di Milano in particolare, c’è un Pil elevato ed è per questo che la malavita vi si insinua”. Falcucci, che conosce il fenomeno mafioso nei dettagli, sembra essere l’uomo giusto al posto giusto, se si pensa che l’Altomilanese da decenni è costretto a convivere con ingombranti e pericolose presenze mafiose, ormai quasi tutte riconducibili alla ‘ndrangheta calabrese.

Ma il Maggiore intende agire a tutto campo: “La sicurezza passa soprattutto dall’informazione, che permette di prevenire”, spiega. E aggiunge di voler instaurare un rapporto stretto con le pubbliche amministrazioni: “Un filo diretto con i sindaci, per essere in grado di fornire le giuste risposte ai bisogni dei cittadini”. Per far questo Falcucci confida molto nei comandanti delle 5 stazione dislocate sul territorio: “Sono fondamentali, sono un punto di riferimento importante, perché sanno intercettare i problemi e sanno gestire, con equilibrio e sensibilità, i disagi. Anche quelli sociali, con i quali molto spesso ci troviamo a rapportarci”. E’ ottimista Falcucci, anche perché dice di aver “ricevuto un’eredità molto positiva dal Capitano Francesco Cantarella”, che ha comandato la Compagnia dal 2013 a oggi. “Mi trovo a gestire una struttura ben organizzata, con uomini e mezzi”.

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