Maria, una novantenne di Magnago, ha perso tutti e 5 i suoi figli: nei giorni scorsi è deceduto l’ultimogenito di soli 50 anni

di Deborah Ali

MAGNAGO (MILANO) – È una storia commovente e davvero molto triste quella di Maria che arriva da Bienate, piccola frazione di Magnago, nel milanese. Una madre vedova, di 90 anni, sopravvive ai suoi 5 figli, tutti morti prima di lei. È qualcosa di innaturale e di straziante. L’ultimo decesso, in ordine cronologico, è quello avvenuto martedì 18 ottobre: la comunità ha salutato per l’ultima volta Alessandro Ferrario, classe 1972, ex ristoratore a Castellanza. L’uomo, l’ultimo dei figli della donna, è stato vinto da un tumore e i funerali si sono svolti giovedì 20 ottobre.

‘Sandrone’, l’ultimo figlio di Maria

Tutti lo chiamavano ‘Sandrone’ per via della sua stazza imponente. Giocava a basket nella Real Busto, fino a quando la malattia glielo ha consentito. Ma sua madre, Maria, nel corso della sua vita ha dovuto dire addio anche agli altri 4 figli: oltre ad Alessandro, due sono morti da piccoli, quando avevano solo pochi mesi. Altre due figlie sono decedute alcuni anni fa, sempre a causa di alcune malattie: una di loro si chiamava Elena e faceva il medico di professione, l’altra si chiamava Ivana. E in tanti, nelle ultime ore, hanno voluto dare conforto alla moglie di Alessandro, Sara, e alla figlia Adele.

Il ricordo degli amici

Gli amici di ‘Sandrone’ lo hanno voluto ricordare così: “Avevo da poco 18 anni e iniziavo la mia prima stagione di pallacanestro a Busto Arsizio. Dopo un paio di mesi Alessandro mi hai detto: ‘D’ora in poi ti chiamerò Toro’. Da quel momento in poi quel nickname è diventato parte di me e per tutti è diventato il mio nome. Un abbraccio, caro Sandrone”. Un altro conoscente commenta: “Alessandro è stato un amico, un compagno di squadra, un atleta straordinario da giovane e un cuoco che ci approvvigionava del miglior vino in circolazione. Addio Sandrone, ci mancherai. Un abbraccio alla tua meravigliosa famiglia”.

I compagni di pallacanestro

Parla anche Max Zocchi: “La prima volta che abbiamo giocato insieme, io ero un ragazzino alle prime armi, e tu invece eri un senior, un gigante in campo, ma un amico vero e con il cuore ancora più grande. Poi le nostre strade si sono incrociate di nuovo molto dopo, io ormai ero un veterano navigato, e tu un veteranissimo pronto ad aiutare i giovani. Ciao Sandrone, spero di rivederti un giorno, ci mancherai tantissimo”.

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