Imprenditore dei vivai fermato all’alba dai finanzieri: dopo la bancarotta fraudolenta della sua società, stava scappando a Porto Alegre, dove aveva nascosto un tesoro milionario

21 DICEMBRE 2019

di Ersilio Mattioni

MALPENSA (VARESE) – Era a pochi metri dalla scaletta dell’aereo, che lo avrebbe riportato in Brasile al riparo dalla giustizia italiana. Ma la fuga di Natale di un noto imprenditore nel campo dei vivai è stata bloccata della Guardia di finanza, che lo ha arrestato e accompagnato nel carcere di Busto Arsizio. A compiere il maldestro tentativo di fuggire all’estero, nei giorni scorsi, è stato il titolare della Lazzeri S.S. Agricola, una società di riferimento del florovivaismo italiano attiva da decenni con sede legale a Merano (Bolzano) e unità produttiva a Sabaudia (Latina). L’imprenditore sarebbe responsabile di un crack milionario.

Le indagini

Da più di un anno i finanzieri meranesi, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bolzano, erano sulle tracce dell’imprenditore che, unitamente ai familiari e con la complicità di fidati collaboratori e professionisti, aveva condotto, nel 2017, al fallimento della sua società per evitare di pagare i debiti verso banche, fornitori e dipendenti. L’industriale sarebbe inoltre responsabile di una rilevante evasione fiscale e contributiva, sia dell’Inps sia dell’Erario, per un importo complessivo di oltre 20 milioni di euro. “La figura dell’imprenditore – si legge in una nota della Guardia di finanza – è risultata da subito centrale nell’ambito delle indagini che hanno consentito di evidenziare come l’attività svolta dalla società fallita fosse regolarmente proseguita sotto la sua direzione attraverso una nuova società – la Lazzeri S.S. Agricola – a cui erano stati trasferiti tutti gli assets aziendali, ovvero sia i beni materiali (terreni, immobili, piantagioni) utilizzati in forza di un contratto di affitto dal canone risibile (120.000 euro annui), nonché i macchinari, le scorte, i brevetti, il marchio ed il know-how aziendale, senza previsione di corrispettivo alcuno ed al netto di ogni passività”.

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11 milioni in Brasile

Il dissesto finanziario è stato determinato da una sistematica appropriazione, già dal 2011, da parte dei soci-amministratori delle risorse finanziarie disponibili sui conti societari e sui conti privati, quantificabile in circa 2,4 milioni di euro, delle somme in contanti derivanti dalle vendite in nero, pari a circa 1,6 milioni di euro, nonché dal trasferimento di fondi, pari, complessivamente a circa 11 milioni di euro, a favore di una società brasiliana, la Agro Industrial Lazzeri S.A., da decenni nel settore florovivaistico in Brasile, dove l’arrestato si era trasferito stabilmente con moglie e figli negli ultimi due anni.

Il sospetto

A insospettire le Fiamme Gialle sono stati i movimenti dell’imprenditore. Rientrato in Italia nel fine settimana dell’Immacolata, dopo due giorni in provincia di Bolzano, il titolare della Lazzeri si è recato nella fabbrica di Sabaudia e lì è rimasto fino a venerdì sera, quando avrebbe dovuto rientrare a Merano. Invece ha raggiunto lo scalo di Malpensa, allo scopo di raggiungere a Porto Alegre, in Brasile, con il volo mattutino delle 6.20. “Il fermo – spiegano i finanziari – è stato convalidato dall’autorità giudiziaria che, alla luce delle risultanze investigative, ha contestualmente applicato all’interessato la misura della custodia cautelare in carcere. Con l’applicazione della custodia cautelare nei confronti del principale indagato non si esauriscono le indagini degli investigatori, che sono ora chiamati ad assicurare alla giustizia tutti coloro che si sono resi complici di uno dei maggiori crack mai registrati nella realtà altoatesina”.