Per mesi la giunta Pd non disse la verità, il primo cittadino: “quei dati potevano essere male interpretati”

di Riccardo Sala

Il sindaco di Mesero, Filippo Fusè, ha mentito per mesi sulla contaminazione da gas radon nella scuola elementare. E se non ha mentito, ha omesso di dire tutta la verità. Le opposizioni, sul piede di guerra, annunciano un esposto in Procura (vedi articolo a pagina 20). La vicenda è quella della concentrazione del gas tossico, risultata altissima in un’aula dell’edificio: quasi 3 volte e mezzo i limiti di legge. Eppure lo scorso settembre, a nostra precisa domanda, il sindaco Fusè aveva risposto: “Vorrei rassicurare innanzitutto le famiglie. La presenza del gas tossico rilevata è poco sopra i limiti di legge. Una modesta quantità di radon”. L’amministrazione, che per settimane ha negato l’accesso ai dati sulla contaminazione, si difende oggi dalle accuse: “Non abbiamo pubblicato i dati – spiega Fusè – perché avrebbero potuto essere male interpretati e le analisi non potevano essere rese pubbliche: sono di proprietà della scuola e non del Comune. Inoltre, le condizioni in cui sono state fatte le analisi, a porte e finestre chiuse, hanno peggiorato sensibilmente i livelli di concentrazione, è normale che i valori fossero così alti”. Peccato che tutte le misurazioni di quel tipo vadano fatte per legge in condizioni peggiorative, peccato si stia parlando di una scuola comunale e peccato che rifiutarsi di pubblicare i dati suona come una mancanza di trasparenza. Abbiamo penato non poco per avere gli esiti degli esami: il Comune ha sempre detto no e la scuola pure. In più, in un consiglio comunale di ottobre, la consigliera Ivana Salanti ha affermato che “nessun genitore si è lamentato dell’operato della giunta”; per forza, nessuno aveva mai visto i dati! La contaminazione dura probabilmente dal 1962, anno di fondazione della scuola, ed è anche passata indenne all’introduzione della normativa anti-radon sui luoghi di lavoro del 2001, poiché nessuno, in quasi 15 anni, ha mai pensato di valutare i livelli di tossicità negli edifici di Mesero. E ora abbiamo capito il perché di questa riservatezza. Di fronte ad un limite di legge di 500 unità per metro cubo, che nei prossimi mesi verrà abbassata a 300 grazie a nuove leggi di stampo europeo, è stata rilevata una concentrazione media di quasi 1500 unità, con picchi massimi di 1700 (secondo la normativa, sopra le 1400 unità massime, è considerata ad ‘alta pericolosità’). Più di 3 volte il valore limite italiano, e quasi 6 volte quello europeo. Una quantità pericolosa, che il Comune e la dirigenza scolastica non hanno mai comunicato ai genitori. Capire perché è un vero mistero.

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