Si profila un autunno bollente al Tribunale di Milano, dove cominciano, entrano nel vivo o giungono a sentenza molti processi importanti: dal caso di corruzione e concussione dell’ex vicepresidente della Lombardia alla vicenda dei rapporti tra politica e ‘ndrangheta, che coinvolge l’ex sindaco di Sedriano e un ex assessore regionale. Ma i fronti aperti sono tantissimi: riguardano i morti per amianto alla Centrale di Turbigo, i dipendenti pubblici ‘infedeli’, i manager della Novaceta di Magenta accusati di bancarotta e molti altri
11 AGOSTO 2016
MILANO – Si profila un autunno bollente al Tribunale di Milano, dove cominciano, entrano nel vivo o giungono a sentenza molti processi importanti: dal caso di corruzione e concussione dell’ex vicepresidente della Lombardia alla vicenda dei rapporti tra politica e ‘ndrangheta, che coinvolge l’ex sindaco di Sedriano e un ex assessore regionale. Ma i fronti aperti sono tantissimi: riguardano i morti per amianto alla Centrale di Turbigo, i dipendenti pubblici ‘infedeli’, i manager della Novaceta di Magenta accusati di bancarotta e molti altri
Il processo Mantovani
Il processo a Mario Mantovani, che a settembre entra nel vivo, è senza dubbio il processo dell’anno, con sentenza prevista tra la fine del 2016 e la primavera 2017. Il politico – ex sindaco di Arconate, ex senatore di Forza Italia ed ex vicepresidente della Lombardia, nonché assessore alla Sanità – è accusato di corruzione, turbativa d’asta, concussione e abuso d’ufficio. Quest’ultima accusa riguarda anche la casa di riposo di Arconate, edificata da Opera Pia Castiglioni, società posseduta da una Onlus di recente coinvolta in un’altra inchiesta per via di appartamenti di lusso venduti a giocatori del Milan, secondo l’accusa a prezzi molto inferiori a quelli di mercato. Per quanto riguarda la turbativa d’asta, invece, risulta indagato anche il medico di Cuggiono Sergio Finazzi, l’ex sindaco di Marcallo, l’attuale assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia e l’ex presidente di Croce Azzurra Ticinia, nonché ex sindaco di Robecchetto con Induno, Giovanni Tommasini. Il caso è quello di una gara per il trasporto degli ammalati dializzati, gara che secondo la Procura di Milano sarebbe stata annullata con un ‘trucco’ per favorire le ‘Croci’ amiche, residenti sul territorio dell’Altomilanese, dove sia Mantovani sia Garavaglia hanno il proprio bacino elettorale. A trovare un ‘trucco’ per annullare la gara regolarmente vinta da altre ‘Croci’ sarebbe stato l’ex capo dell’Asl Milano 1 Giorgio Scivoletto, anche lui indagato. In totale sono 15 le persone accusate dalla Procura di aver commesso reati (tra cui il commercialista di Parabiago, Alfio Molteni) nell’ambito del cosiddetto entourage (da cui il nome dell’inchiesta) di Mantovani, considerato il ‘dominus’ di una complessa rete in cui si intrecciano rapporti politici, pubblica amministrazione, società e cooperative. Il politico si proclama innocente.
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Il finto commercialista
Il falso commercialista di Magenta, Alfredo D’Argenio, è indagato assieme ad altre 5 persone, a vario di titolo, per abuso della professione, false fatture ai fini di evasione fiscale e occultamento/soppressione di documenti. Nell’inchiesta della Procura di Milano risulta indagata anche la moglie del ‘contabile’, la farmacista comunale Ornella Pesenti. E risulta indagato pure l’imprenditore del marmo Giovanni Magni di Vittuone, figlio del più noto ‘marmurin’. Le indagini hanno portato alla luce una serie di operazione fraudolente, che peraltro hanno provocato ingenti danni ai clienti dello studio D’Argenio. Questi ultimi sono inferociti, soprattutto perché il falso commercialista gira tranquillamente in città e lo si vede spesso al bar, come se nulla fosse successo. Il patrimonio di D’Argenio è intestato alla figlia Marta, residente a Capoverde. A settembre sapremo se gli indagati saranno prosciolti oppure se dovranno subire un processo.
La morte sospetta
La morte di Sabina Saporiti è stata classificata dalla Procura di Busto Arsizio come suicidio e il Pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione. Toccherà al giudice per le indagini preliminari decidere in via definitiva, cosa che avverrà tra settembre e ottobre. Restano i dubbi, anche perché esisterebbero testimonianze che aprirebbero un nuovo e inquietante scenario. Sabina, la mattina della sua morte l’8 giugno del 2014, dopo un litigio si sarebbe diretta in macchina verso un cavalcavia della superstrada Boffalora-Malpensa. Qualcuno ipotizza che la sua auto sarebbe stata seguita da un’altra vettura. Poco dopo la donna, all’epoca 42enne, cade dal ponte e viene ritrovata morta. La famiglia non ha mai creduto alla tesi del suicidio.
La discarica nelle Cave di Busto Garolfo e Casorezzo
Potrebbe aprirsi a settembre un fronte giudiziario destinato a fare scalpore: il comitato ‘Salviamo il Paesaggio’, infatti, ha dichiarato le proprie intenzioni di rivolgersi alla magistratura a proposito del progetto della società Solter, che realizzerà una discarica nelle cave di Casorezzo e Busto Garolfo. Ancora non è noto il contenuto dell’esposto-denuncia che sarà consegnato ai magistrati, ma il comitato, nel corso dei mesi, ha fatto presente alla politica (in particolare alla Città Metropolitana) i punti critici, accanto ad alcune anomalie, del progetto discarica, raccogliendo come unica risposta l’invito ad andare in Procura. Invito che gli ambientalisti hanno recepito al volo. Nel frattempo i cittadini, abbandonati da tutti, stanno pensando di riprendere la lotta non violenta per impedire l’ennesima pattumiera nel territorio.
Mafia e politica
Per l’autunno è prevista la sentenza di primo grado al processo sui rapporti tra la ‘ndrangheta e la politica lombarda. Tra gli imputati l’ex sindaco di Sedriano Alfredo Celeste (accusato di corruzione), il chirurgo Marco Scalambra e il ‘boss’ Eugenio Costantino. La vicenda coinvolge anche un ex assessore regionale (Domenico Zambetti, Pdl), accusato di voto di scambio politico-mafioso. Per lui la Procura chiede 10 anni di carcere, mentre per l’ex sindaco di Sedriano 3 anni e 6 mesi, per Scalambra 6 anni e 6 mesi e per Costantino 17 anni. Una brutta storia, quella dei rapporti tra l’ex primo cittadino di Forza Italia e gli esponenti sospettati di mafia, una storia che coinvolse la pubblica amministrazione sedrianese nell’ottobre 2012, portando un anno dopo allo scioglimento del Comune per infiltrazioni della ‘ndrangheta. Questo inverno si saprà la verità sul ricorso in appello presentato dal ‘boss’ di Corbetta Vincenzo Evolo, condannato per primo grado per estorsione mafiosa a 14 anni di carcere.
Bancarotta fraudolenta
Entra nel vivo in autunno il processo agli ex manager della Novaceta di Magenta, accusati di bancarotta fraudolenta: avrebbe distratto milioni di euro e fatto fallire l’azienda, lasciando senza lavoro 300 operai. Il Comune di Magenta, clamorosamente, non si è costituito parte civile e oggi, sull’ex sito industriale diventato edificabile, si sono scatenati gli appetiti degli speculatori.
Morti d’amianto
Definite le date per il processo d’appello contro i 5 ex dirigenti Enel accusati dalla Procura di Milano di omicidio colposo per le morti di 8 ex lavoratori esposti alle fibre d’amianto. Il primo grado si concluse con l’assoluzione. Il secondo grado si aprirà con le udienze del 7 ottobre e del 28 e 29 novembre. Il sindaco di Turbigo, Christian Garavaglia (Forza Italia), non andò mai in tribunale, pur essendo il Comune parte lesa.
Dipende ‘infedele’
Appuntamento al 9 novembre per la prima udienza del processo contro Sara Oldani, la dipendente comunale di Marcallo con Casone accusata di aver fatto sparire oltre 10.000 euro dalle casse comunali. A seguito di un’attenta inchiesta svolta dalle Fiamme Gialle di Magenta, la donna è stata rinviata a giudizio: ora spetta al Pubblico ministero cercare di ristabilire la verità sui fatti.
Assessore accusato di stalking
Il 28 settembre ricomincia anche il processo per atti persecutori contro Fabio De Vecchi, assessore alla Sicurezza di Santo Stefano Ticino e suo fratello Renzo, carrozziere di Magenta. I due uomini sono accusati dai loro cugini di averli ripetutamente vessati a causa di una lunga diatriba familiare per l’eredità di una cascina. La giunta comunale non ha chiesto le dimissioni di De Vecchi, e attende pazientemente la fine del procedimento.
Foto di ragazze su sito porno
Tra pochi mesi si saprà anche quando riprenderà il processo d’Appello contro l’ex politico di Forza Italia Andrea Balzarotti, condannato per aver pubblicato foto di studentesse del liceo Quasimodo di Magenta su un sito porno. In primo grado l’ex politico FI aveva risarcito le ragazze, le quali avevano ritirato la denuncia, facendo così cadere l’accusa più grave. Era comunque stato condannato per un reato minore facente parte della violazione della privacy.
I ragazzi dell’oratorio
A settembre si conoscerà la verità anche per la denuncia sporta da don Stefano Crespi contro un gruppo di ragazzi minorenni dell’Oratorio di Arluno per dei presunti furti. Ma la vicenda presenta ancora molti contorni oscuri, al punto che non è chiaro se la faccenda riguardi soltanto qualche furtarello oppure se, come pare, ci siano fatti ben più gravi. Le indagini sono tuttora in corso e vige in proposito il massimo riserbo.
Economa ‘infedele’
Si attende che vengano fissate le date del processo d’appello contro Elena Rivolta, ex economa del comune di Vanzaghello, accusata di aver sottratto indebitamente 160.000 euro dalle casse del Comune tramite falsi mandati di pagamento. Una sentenza della corte dei conti e una penale l’hanno già condannata ma lei, non avendo soldi, può restituire pochissimo al Comune, cosa che comunque sta facendo ogni mese. Intanto l’amministrazione del sindaco Leopoldo Giani (Pd) vuole un rimborso dalla banca, ritenendo che l’istituto di credito avrebbe dovuto capire cosa stava capitando.