E’ un bisogno che viene dal cuore, un bisogno che i cittadini vogliono gridare: quello di una politica pulita, dove l’etica torni a occupare un posto centro nella vita pubblica. Per questo, ai funerali di Gianroberto Casaleggio, dalla piazza, sale alto quel grido: “Onestà, onestà, onestà”

15 APRILE 2016

di Redazione

MILANO – Loro – Beppe Grillo, Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e gli altri dirigenti del Movimento 5 Stelle – sanno che senza Gianroberto Casaleggio sarà tutto più difficile. E non solo perché il fondatore dei ‘grillini’ era un esperto di strategie e comunicazione. Era molto di più: era l’ispiratore di una politica interamente nuova, del tutto diversa dal passato, dove al centro della vita pubblica c’è l’etica. Per questo, forse, Casaleggio era un visionario, perché ha creduto che nella nazione dei furbi e dei gaglioffi fosse possibile invertire la rotta. Sarebbe senza dubbio la più grande rivoluzione italiana, la più grande di sempre.

“Onestà, onestà, onestà”

Oggi tocca a loro raccogliere, anzitempo, un’eredità pesantissima. E c’è da scommettere che, pur in mezzo a mille difficoltà, faranno del loro meglio. Ma sarà un’impresa titanica. Ieri ai funerali, da piazza Santa Maria delle Grazie a Milano, è salito un grido: “Onestà, onestà, onestà”. E’ il monito del popolo 5 stelle ai loro dirigenti, a coloro che vorrebbero governare la nazione per cambiarla dalla ‘a’ alla ‘z’. Un monito che nessuno potrà far finta di non aver sentito.

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