Non accetta la fine della relazione e compie una serie di atti persecutori contro l’ex fidanzata. Poi rivolge pesanti minacce alla madre dell’ex compagna, puntandole una pistola. Un 31enne di Marcallo, nel Milanese, è indagato: perquisita l’abitazione

di Francesco Colombo

MARCALLO CON CASONE (MILANO) – Accusato dalla ex fidanzata di importunarla in continuazione dopo la fine della loro relazione amorosa e di comportarsi da stalker: un 31enne residente a Marcallo con Casone è indagato a piede libero per atti persecutori (articolo 612 bis del codice penale). Avrebbe persino rivolto pesanti minacce alla madre della sua ex, puntandole una pistola.

Minacce

Nei giorni scorsi la squadra mobile della Polizia di Stato ha eseguito un decreto di perquisizione a casa sua, alla ricerca di armi e sostanze stupefacenti. La presunta vittima, infatti, nella denuncia presentata alle forze dell’ordine ha raccontato che – in un’occasione – l’uomo avrebbe minacciato sua madre “con una pistola” (da appurare se vera o finta) e che talvolta “farebbe uso di sostanze stupefacenti”. Gli uomini della Questura hanno quindi notificato all’indagato l’avviso di garanzia e, contestualmente, hanno perquisito l’abitazione, anche se non sono ancora noti gli esiti delle ricerche dei poliziotti.

Pedinamenti

Secondo la parte offesa, l’ex compagno avrebbe compiuto, a partire dal 25 novembre 2022 in avanti, una serie di atti “intrusivi” nella sua vita, in quanto “non accettava la fine della loro relazione”: l’avrebbe contattata molte volte al telefono o per e-mail, presentandosi anche sotto casa sua e minacciando la madre in diverse occasioni. Il racconto della donna è ora al vaglio degli investigatori, alla ricerca di prove che confermino la sua denuncia. Le recenti norme del cosiddetto ‘Codice Rosso’, peraltro, impongono ai magistrati di analizzare in via prioritaria e con una corsia accelerata tutti i presunti casi di violenza domestica e di genere.

Indagini in corso

Toccherà ora al Pubblico ministero analizzare gli esiti della perquisizione effettuati dai militari e decidere se procedere con l’azione penale o se, invece, non vi siano elementi a sufficienza per perseguire il 31enne marcallese.

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