Ironia sugli immigrati, irriverenza e provocazioni da quattro soldi: così il rapper originario del Ghana si è conquistato fama, interesse della critica e popolarità. E pure, parole sue, “soldi a sufficienza per comprare vestiti, auto e gioielli”. Però non riesce più a fare un concerto: quello di Legnano, previsto per domani sera al ‘Land of Freedom’ è il terzo annullato nel giro di un mese

13 GENNAIO 2017

di Redazione

LEGNANO (MILANO) – E’ stato annullato il concerto del rapper di origine ghanese Bello Figo, che avrebbe dovuto esibirsi sabato 14 gennaio sul palco del locale legnanese ‘Land of Freedom’. La decisione è stata presa dagli organizzatori dell’evento, che dopo essere stati minacciati anche di morte hanno deciso di alzare bandiera bianca. Nessuno ufficialmente ha voluto spiegare il motivo dell’annullamento della serata, se non generiche ‘ragioni di sicurezza’, ma negli ultimi giorni un vero diluvio di insulti razzisti, offese personali e minacce si era abbattuto ai titolari del ‘Land of freedom’.

‘Artista’ controverso

Bello Figo, il suo ovviamente è un nome d’arte, del resto è un personaggio controverso. Originario del Ghana, è arrivato in Italia in aereo, ed è in possesso di un regolare permesso di soggiorno. E’ un musicista e sono stati proprio i testi di alcune sue canzoni a sollevare feroci polemiche. “No faccio l’operaio, no mi sporco le mani perché sono già nero”, “E poi vogliamo wi-fi, anche stipendio”: queste sono due strofe della sua canzone più famosa, e cliccatissima su youtube, ‘No pago affitto’. Molti suoi pezzi fanno ironia, o almeno cercano di farla – sulla vita dei profughi in Italia, dipinti come nullafacenti e alla ricerca della ‘bella vita’. “Io scherzo su questa cosa (l’immigrazione, ndr) – ha dichiarato il rapper in una recente intervista – e finché non è vietato io continuo a farlo”. Il punto però è che alcuni hanno visto nelle sue canzoni un aspetto provocatorio, una presa in giro degli italiani ‘babbei’ che sborsano fior di soldi per far vivere nell’ozio profughi, o presunti tali. Per la verità Bello Figo in qualche canzone ci è andato giù abbastanza pesante. In un pezzo dove loda sia Matteo Renzi sia Silvio Berlusconi, il rapper di origine ghanese recita: “Avremo 35 Euro al giorno, in albergo a fare festa con le fig… bianche”. Diciamolo, non è un fine dicitore e nemmeno un artista che lascerà un segno nella storia della musica.

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Vestiti, auto e gioielli

Quello che è certo è che non muore di fame.  A confermarlo è, per certi versi, lo stesso Bello Figo che in un’altra intervista ha dichiarato di guadagna dei bei quattrini, tanto da potersi permettere vestiti, auto e gioielli. “Lavoro su youtube da 5 anni – dice orgoglioso il cantante – finché faccio visualizzazioni, finché i miei fan mi seguono”. E chiosa: “Mi mantengono gli italiani? Sì, i miei fan”. Insomma, Bello Figo probabilmente è un furbastro volgarotto che ha capito come si possono fare soldi senza troppa fatica. Questo però non giustifica la campagna d’odio che gli è stata scatenata contro.

Concerti vietati

Quello di Legnano è la terza esibizione del rapper che è stata cancellata per motivi di sicurezza nel giro di meno di un mese. A metà dicembre un concerto previsto a Brescia era stato cancellato una settimana prima della data prevista e subito dopo Natale il sindaco di Borgo Virgilio, in provincia di Mantova, aveva annullato un analogo spettacolo. In entrambi i casi era successo ciò che si è ripetuto a Legnano nei giorni scorsi: minacce agli organizzatori e insulti razzisti all’indirizzo del cantante. La musica di Bello Figo a noi non piace come non piacciono i suoi testi. Ma ancora meno ci piacciono le persone che vogliono impedire a chiunque di esprimersi. E se lo fanno per il colore della pelle è ancora peggio. Chi volesse comunque ascoltare e vedere Bello Figo, può andare sulla sua pagina Facebook, che raccoglie tutti i brani più famosi del rapper.