La ‘ Ndrangheta torna a far parlare di sé, i proventi dello spaccio di droga e delle estorsioni venivano reinvestiti in attività commerciali a Lonate Pozzolo, nel Varesotto
16 OTTOBRE 2018
Lonate Pozzolo (MILANO) – Sembra una maledizione quella di Lonate Pozzolo che torna a far parlare di sé e della ‘ndrangheta, una presenza constante e inquietante di cui il paese sembra non riuscire a liberarsi. I carabinieri, all’alba di lunedì 15 ottobre, hanno notificato 10 misure di custodia cautelare in carcere, 4 ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’operazione degli uomini dell’Arma, nome in codice ‘Atlantic’, ha smantellato un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti che reinvestiva i proventi della droga in attività commerciali del paese. Questo segna il cambio di passo delle criminalità organizzata.
Nulla può muoversi senza il consenso del boss
Erano tre i gruppi che gestivano in parallelo l’attività di spaccio di cocaina, marijuana e hashish nel varesotto, e che reinvestivano e riciclavano denaro in attività commerciali a Lonate Pozzolo e circondario. Prima di tutto però, era necessario avere l benestare del capo, che in questo caso si chiama Emanuele De Castro, volto noto alle cronache giudziarie. De Castro, infatti, è già stato condannato in via definitiva per mafia nelle inchieste ‘Bad Boys’ e ‘Infinito’ in qualità di ‘luogotenente’ dell’Ndrangheta.
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Il riciclaggio negli esercizi commerciali della città
Per i PM, i sodali raccoglievano i proventi dell’attività di spaccio e li utilizzavano per fare altri affari, all’apparenza legali. Secondo i magistrati Bustocchi con i soldi della droga sono stati acquistati il bar Rafael, che si trova all’interno del parco comunale, il bar Atlantic, anche questo situato a Lonate Pozzolo, e il Car parking Malpensa, nella vicina Ferno. Da quanto emerge dall’ordinanza di custodia cutelare il bar Atlantic e il Parking Malpensa sarebbero riconducibili a Salvatore De Castro, figlio di Emanuele. e sarebbero stati utilizzati come base per stringere accordi e vendere droga.
Il doppio lavoro dei pusher e le botte alle cameriere
All’interno del posteggio utilizzato dai viaggiatori di Malpensa, i carabinieri dell’ispettorato del lavoro di Varese hanno trovato tre lavoratori in nero. Tra questi, alcuni avevano un doppio lavoro: vendevano droga e guidavano i pulmini per trasportare i turisti all’aeroporto. A Emanuele De Castro sono state contestate anche 15 violazioni della sorveglianza speciale, tra cui un’aggressione a due cameriere del bar del figlio, le quali avevano protestato per non aver ricevuto il denaro che gli spettava.