Succede a Castano Primo, nel milanese. La cooperativa che gestisce l’accoglienza ammette: “Non sono più a carico nostro, non sappiamo dove siano andati”.
16 DICEMBRE 2017
Di Marta Rumoro
CASTANO PRIMO (Milano) – Niente permesso di soggiorno: ‘spariti nel nulla’ 2 dei 4 profughi ospitati nelle strutture della parrocchia ‘Madonna dei Poveri’ a Castano Primo e gestiti dalla cooperativa ‘Intrecci’. Ai 2 migranti ospitati il Tribunale ha notificato, nei giorni scorsi e dopo oltre un mese di attesa, il diniego definitivo del rinnovo del permesso di soggiorno in Italia per motivi umanitari, che scadrà a breve. Che fine hanno fatto, dunque, 2 profughi? Dove sono ora?
L’arrivo dei profughi in città
Facciamo un passo indietro per capire meglio la situazione: una volta giunti in Italia, tutti e 4 i ragazzi ospitati dalla parrocchia, grazie al lavoro della cooperativa, sono stati inseriti in un progetto di accoglienza. È stato poi intrapreso un iter giuridico per permettere ai 4 migranti di ottenere un permesso di soggiorno definitivo. Uno dei 4 ragazzi l’ha ottenuto e, sebbene sia ancora ospite nelle strutture della parrocchia, è riuscito a trovare un posto di lavoro; un lieto fine positivo che, tuttavia, non sono riusciti a ottenere anche gli altri 3 ragazzi ospitati.
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Il Tribunale: “No al permesso di soggiorno”
Uno di loro è ancora in ballo con le lungaggini delle procedure giudiziarie, mentre gli altri 2 – come scritto – hanno ricevuto il diniego definitivo dalla Corte d’Appello e sono di fatto ‘fuggiti’ in fretta e furia da Castano.
Parla la Cooperativa ‘Intrecci’
“In seguito alla sentenza i profughi hanno 3 giorni di tempo per lasciare la struttura – dichiara la responsabile dell’accoglienza della cooperativa ‘Intrecci, Aurora Agradi – durante la loro permanenza i ragazzi sono da noi preparati a un possibile esito positivo delle pratiche, così come a un possibile epilogo negativo, ossia il diniego del permesso di soggiorno”. Ma allora, una volta ricevuto il diniego di ultimo grado (prima del quale ci sono alcune possibilità di ricorso), quale sarà il destino dei richiedenti asilo? “In caso di esito negativo – continua la responsabile della cooperativa ‘Intrecci’ – i ragazzi non sono più a nostro carico, così come non sono a carico dei singoli Comuni o dello Stato. Sta a loro scegliere cosa fare, talvolta si dirigono a Milano dove vi sono strutture di accoglienza come dormitori e mense comuni, oppure si fanno ospitare da connazionali. Ora come ora, la cooperativa non è a conoscenza di dove e con chi siano i due ragazzi che erano ospitati a Castano Primo”.
I dubbi sull’accoglienza
A ‘sostituire’ i 2 richiedenti asilo che se ne sono andati è arrivato un altro profugo e presto ne arriverà un altro. Permane però un interrogativo: di fronte ad un altro possibile diniego, che fine faranno anche questi ragazzi? Chi li tutelerà? Al momento né l’assessore al Sociale, Sabrina Gaiera, né il sindaco, Giuseppe Pignatiello, hanno rilasciato dichiarazioni. La questione è tanto complessa e di ampio respiro quanto delicata. Del resto, tutto il mondo è paese, e Castano è lo specchio di un problema umanitario italiano – se non europeo e mondiale – che non può essere ignorato.