Nuova giunta, il sindaco di Magenta, Luca Del Gobbo, è già alle prese con gli appetiti dei partiti del centrodestra, usciti malconci dalle urne. Visti i numeri, non possono rivendicare granché. Ma ci provano. Lega e Forza Italia vogliono il vicesindaco, Fratelli d’Italia un assessorato di peso. Spunta un patto pre elettorale. Si rischia di litigare prima di cominciare

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – “E’ un onore rappresentare Magenta”. Lo ha detto Luca Del Gobbo questo pomeriggio nella sala consiliare, durante il discorso di insediamento. Poche parole, assieme all’impegno a lavorare da subito. E da subito vuol dire superare il primo ostacolo: la nuova giunta.

IL PRIMO DISCORSO DA SINDACO DI LUCA DEL GOBBO

Nuova giunta

Del Gobbo sa che deve tenere a bada i partiti della sua coalizione, usciti malconci dalle urne e ‘cannibalizzati’ della lista civica del sindaco, che ha preso quasi il 22%. La Lega (10,53%), Forza Italia (8,66%) e Fratelli d’Italia (7,88%) rivendicano assessorati di peso, ma non hanno i numeri per alzare la voce. Anche perché il ballottaggio, nonostante il grande vantaggio del centrodestra al primo turno, è finito con il 53,38% contro il 46,62% dello sfidante Pd, Enzo Salvaggio. E senza Del Gobbo candidato sindaco è fortemente probabile che il centrosinistra sarebbe tornato al governo della città.

Partiti in crisi

Il sindaco, tuttavia, è un uomo di mondo e terrà in debita considerazione le richieste dei partiti. Ma i rapporti di forza non si toccano: 2 assessori alla Lista Del Gobbo, 1 alla Lega (che potrebbe anche avere il vicesindaco), 1 a Forza Italia (che però indicherebbe il nome del presidente del consiglio comunale) e uno a Fratelli d’Italia. I problemi aperti per varare la nuova giunta sono due.

Assessorati di peso

Tutti rivendicano gli assessorati ‘pesanti’: Urbanistica, Lavori pubblici, Scuola, Politiche sociale. Ma Del Gobbo non vuole commettere l’errore del suo predecessore, Chiara Calati. Quest’ultima non ebbe la forza di resistere ai partiti e si ritrovò con una squadra non all’altezza e spesso neppure in sintonia con il primo cittadino. Per questo Del Gobbo, sulla nuova giunta, ha chiesto le mani libere prima di accettare la candidatura. Il neo sindaco, nei posti chiave, vuole uomini di fiducia e se qualcuno non è contento, se ne farà una ragione. Forse.

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Il caso Forza Italia

Forse, perché già ieri notte, quando Del Gobbo era sindaco da pochi minuti, girava con insistenza una voce. Esisterebbe cioè un patto pre elettorale, che stabilisce che il prestigioso assessorato al Territorio vada a Forza Italia, nella figura del coordinatore cittadino Enzo Tenti, al quale verrebbe assegnato anche il ruolo di vicesindaco. Fantapolitica? Accuse dei detrattori? Vedremo.

Il caso Lega

Se fosse così, la Lega non avrebbe il vicesindaco. E allora, in qualità di primo partito del centrodestra dopo la Lista Del Gobbo, chiederebbe la presidenza del consiglio comunale. In giunta entrerebbe Luca Aloi e a capo dell’assemblea elettiva andrebbe Simone Gelli.

Il caso Fratelli d’Italia

Qui le cose si complicano, perché la destra magentina, nella nuova giunta, vuole contare e non si accontenta di un assessorato ‘leggero’. Già, ma i numeri sono numeri. E con il 7,88% non si può pretendere la Luna. FdI, in realtà, ha le idee confuse anche sul nome da indicare: la supervotata Stefania Bonfiglio, l’ex coordinatore cittadino Lory Garagiola oppure il ‘vecchio’ Umberto Maerna? Si discute e si litiga, il clima non è dei migliori. E Del Gobbo non vuole cominciare la sua avventura con le polemiche.

Prima ipotesi

Il sindaco si porterebbe in giunta i primi due eletti della sua lista: Mariarosa Cuciniello e Alessandro Pellizzari, ai quali assegnerebbe le Politiche sociali, il Commercio, i Lavori pubblici, la Famiglia e qualche delega minore. Sport e Associazioni resterebbero ad Aloi (Lega), assieme al ruolo di vicesindaco per evitare inutili litigi in coalizione. Per Forza Italia si giocano un posto Tenti (al Bilancio) e l’assessore uscente Laura Cattaneo (alla Scuola). Per Fratelli d’Italia – al di là del nome – resterebbe un assessorato minore: il Marketing territoriale e un’altra materia poco impattante sulla vita cittadina. A questo punto il sindaco terrebbe per sé le deleghe alla Cultura, al Personale e all’Urbanistica.

Seconda ipotesi

C’è poi un piano ‘b’: la nuova giunta di alto o altissimo profilo, una specie di ‘giunta dei migliori’. Del Gobbo ci pensa da un po’. L’idea è quella di chiamare assessori esterni, scelti tra le eccellenze cittadine. I partiti resterebbero a bocca asciutta, è vero. Ma di fronte a nomi di livello e caratura, potrebbero soltanto abbozzare.

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