Nella frazione parabiaghese di San Lorenzo, nel milanese, spunta l’ipotesi di un maxi progetto da 30.000 metri quadri lungo Corso Sempione, che coinvolge anche due discoteche, i capannoni di una ditta dismessa e persino il noto negozio e museo ‘Crespi Bonsai’
8 NOVEMBRE 2017
SAN LORENZO DI PARABIAGO (MI) – L’area del Sempione di San Lorenzo finisce di nuovo sotto i riflettori, dopo la creazione di un McDonald’s. E a mettere la frazione sul palcoscenico è la giunta comunale, capitanata da Raffaele Cucchi. L’idea è mastodontica: riqualificare un’area da 30 mila metri quadri che coinvolge le discoteche ‘Paradise’ e ‘Empyre’, il ‘Crespi Bonsai’ e l’area industriale dell’ex Artea. L’obiettivo, però, è problematico dal punto di vista della viabilità, della politica territoriale e dei piccoli negozianti: ampliare la sede del Crespi e riqualificare l’area dei capannoni lungo Corso Sempione in un’ottica commerciale. Più precisamente, si parlerebbe di Esselunga.
Il progetto illustrato in commissione
Durante la Commissione Lavori Pubblici, svoltasi la scorsa settimana, è stato richiesto l’intervento di un architetto incaricato di realizzare un progetto diriqualificazione dell’intera area. L’uomo – alla presenza del sindaco Raffaele Cucchi e dei consiglieri Giorgio Colombo, Christian Vitali, Gianemilio Belloni, Andrea Lotterio e Roberto Dell’Acqua – ha proposto, secondo i criteri stabiliti dalla Regione, la creazione di un corridoio ecologico che colleghi le discoteche al ‘Crespi Bonsai’ e all’area dell’ex Artea. Le zone intorno alla vecchia ditta, però, sono soggette a scopi commerciali, mentre più in generale occorrono fondi per poter agire. E poiché si parla di 30 mila metri quadri, ad alcuni consiglieri presenti è balenato il collegamento con un’azienda quale Esselunga, poiché potrebbe benissimo sostenere una spesa del genere e combaciare con la destinazione dell’intera zona.
Dell’Acqua (AttivaMente): “Operazione infattibile”
Roberto Dell’Acqua, presidente della Commissione e consigliere di AttivaMente, è però scettico sulla proposta messa in campo dallo specialista: “Secondo me, a parte il percorso ecologico proposto dal progettista, è un’operazione infattibile. E’ come un tumore grosso e benigno: non serve a nulla. E per me è anche una bufala quella dell’Esselunga. Intanto è bene precisare che l’area interessata della zona commerciale è solo quella dell’ex Artea. In questi anni sono state rilasciate concessioni edilizie in merito a sviluppi commerciali in quella zona, ma sono tutte all’estremità del lotto. L’intervento, di conseguenza, è poco appetitoso. Tenendo anche conto che la società dell’Artea è fallita nel 2014, ed è stata affidata alla ditta che ne cura la struttura, ovvero ‘Cassavia srl’, ci sono dei grossi vincoli per poter agire”.
Sostieni la Libera Informazione
Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.
Colombo (Pd): “Speriamo non sorga un supermercato”
Giorgo Colombo, consigliere ‘dem’, pone la questione dal punto di vista del commercio locale: “Quel tipo di riqualificazione sembra utopistica. Come gruppo politico, siamo molto preoccupati in merito alla possibilità che si possa edificare ancora a livello commerciale. Speriamo che non venga fuori un nuovo supermercato. Bisogna vedere che cosa realizzeranno. Cementificazione non ex novo, sarebbero aree di vecchia destinazione che andrebbero a cambiare. Non vorremmo che si circondasse la città. Bisogna capire come la giunta dialogherà con i privati, ma serve che Parabiago abbia una logica diversa sul commercio e la cementificazione”.
Esselunga smentisce: “Nessuna nuova apertura”
Nel frattempo, a spazzare via ogni dubbio circa l’inserimento di un’Esselunga a San Lorenzo è la stessa società: “Non è prevista l’apertura di un nostro punto vendita nella zona indicata”. Perciò, qualsiasi idea attorno alla grande catena commerciale resta tale. Utopistica pare anche la riqualificazione e la bonifica dell’intera area, considerando che per legge il Comune dovrà vedersela con la revisione del piano di governo territoriale, da attuare entro il prossimo anno. Queste grandi manovre di trasformazione del territorio, dunque, dovranno trovare un riscontro con la realtà dei fatti. Nel frattempo, negozianti e cittadini trattengono il fiato, sperando che non aumentino il traffico e le attività commerciali che faranno concorrenza spietata.
L’incoerenza della giunta leghista
Nonostante sia tutto in forse, la giunta leghista dimostra ancora una volta di non preoccuparsi dei piccoli commercianti. Il partito del Carroccio, infatti, aveva già dato il via libera a una ‘media struttura commerciale’ nel 2015, dietro la stazione ferroviaria di Parabiago. Il progetto, di circa 8 mila metri quadri, prevede la creazione di una Coop con annessa la sede della farmacia comunale, che ora si trova su viale Lombardia, di fronte agli altri due grandi negozi Eurospin e ‘Il Mercato Bio’. Con il cantiere che lavora a pieno regime, passo dopo passo si procede alla distruzione delle piccole botteghe della zona. La giunta leghista di Parabiago, che millanta di possedere il pane e i biscotti di Parabiago, avere prodotti a chilometro zero e proteggere i suoi commercianti, affossa i negozianti del paese che faticano a guadagnare qualche soldo, palesando una grande incoerenza. Portando in commissione un progetto che prevede un’area destinata al commercio, gli amministratori del Carroccio gettano benzina su una città in cui l’incendio è già divampato.