In seguito alle proteste dei cittadini di Parabiago, abbiamo deciso di recarci presso la sede di Poste Italiane per ottenere delle spiegazioni in merito. Entriamo nella struttura di via Marconi e chiediamo di poter parlare col direttore. Facciamo la conoscenza di una donna, ovvero la responsabile della filiale. Esponiamo il motivo della visita e lei mette subito le mani avanti, scherzandoci un po’ su: “L’unico disagio che la gente riscontra è capire come funziona la nuova macchinetta digitale per prendere il numerino!” Poi si fa seria e ci indica l’ufficio corrispondenze: là dentro sapremo di più, il resto non è affar suo. L’ingresso si trova sul retro dell’edificio. Quando entriamo, ci fermano sulla soglia e ci chiedono i documenti. Poi, spieghiamo il nostro intento e mostriamo un pezzo di carta contenente le polemiche dei parabiaghesi. È il coordinatore del settore corrispondenze a farsi avanti: “Non abbiamo ricevuto alcun sollecito. Qualora venissero a lamentarsi di un mal recapito, questo riguarderebbe ‘Nexive’, non certo noi”. L’azienda citata è il primo operatore privato del mercato postale nazionale, che ha sede a Milano e si occupa dell’80 per cento della posta italiana. “Inoltre – prosegue – si può comunque fare un reclamo formale tramite i nostri sportelli, se proprio qualcosa non va”. Tuttavia, c’è ancora la questione dei postini che svolgono male il loro lavoro. Ecco cosa ci dice un impiegato, che lavora lì da diversi anni: “Purtroppo è un fattore soggettivo. Nella loro attività sono totalmente autonomi, hanno solamente il compito di consegnare la posta: se lo fanno male o di fretta, non possiamo mai farci molto. È impossibile seguirli e controllarli tutti.”
L.R.