Giovanni Pozzi Repossini, discendente del senatore Felice Gajo, gestisce l’intero patrimonio di famiglia, compresa la storica ‘Villa Ida Lampugnani’ e il santuario adiacente che si trovano a Parabiago, nel Milanese. Il ‘mecenate’, da anni, offre l’utilizzo dei suoi immobili al Comune, ma i sindaci lo hanno sempre snobbato
8 SETTEMBRE 2017
PARABIAGO (MILANO) – Non è un caso che Villa Ida Lampugnani si affacci su via Felice Gajo, proprio come il gigantesco santuario di San Felice. E non è un caso che questi edifici siano in mano a Giovanni Pozzi Repossini, pronipote del senatore e imprenditore Felice Gajo.
La storia e l’eredità
Nato a Canegrate nel 1861, nel 1893 sposò Ida Lampugnani, esponente di una nota famiglia legnanese di industriali nel settore tessile. Entra così nell’azienda del cognato e agli inizi del ‘900 fonda ‘Manifatture Riunite’ e ‘Manifatture di Parabiago’, nelle quali trovano lavoro 11.000 operai, mentre è tra i fondatori della ‘Banca di Legnano’. Il senatore comincia a vendere anche all’estero e ricava ingenti profitti. Ormai celebre a livello nazionale, nel 1907 decide di comissionare all’architetto Enrico Zanoni, brillante allievo di Camillo Boito, un’enorme villa in stile Liberty. Ma durante gli scavi emerge la famosa ‘Pàtera di Parabiago’, copertura di un’urna cineraria della seconda metà del IV secolo, conservata nel Museo archeologico di Milano. Felice Gajo muore nel 1935 e la moglie, in suo onore, costruisce il santuario di San Felice situato a lato della villa.
Raffaele Lampugnani, nipote dell’imprenditore, sposò la zia del signor Pozzi, che venne poi adotatto dalla famiglia e divenne il diretto successore del senatore Felice Gajo.
Ignorato dai politici
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È proprio lui a raccontarci la seconda parte della storia: “Morta Ida Lampugnani, decidemmo di non usare più l’edificio come dimora personale. Rimase chiuso fino al 1988, quando lo affittai per quasi 18 anni a un imprenditore libico. Dopodiché scelsi di tenerla aperta per le Giornate di Primavera organizzate dal FAI o per qualche mercatino. Nel 2011 l’ex sindaco Franco Borghi mi chiese di tenere aperta la struttura per qualche weekend e fu un successo”. Tuttavia, secondo Pozzi, questi luoghi non vengono valorizzati abbastanza: “Gli espositori dei mercatini cercavano di vendere il loro prodotto, ma al Comune non andava giù e forse non organizzerà più eventi del genere. Inoltre, avevo proposto di fare un auditorium all’interno del santuario, per offrire ai parabiaghesi un teatro e un luogo di cultura, ma anche qui il Comune non mi ha mai risposto. Appare chiaro che non è nei loro interessi valorizzare questi luoghi, che rappresentano la storia di Parabiago”.
‘Villa Ida Lampugnani’: fabbrica di quattrini
La Villa è stata anche sfruttata per uno spot della Wind, per un set fotografico di Maurizio Cattelan, per le riprese del film thriller ‘Respiri’ – mai trasmesso in televisione nonostante i mesi di lavorazione – e persino come location per la colonna sonora del videogioco ‘Resident Evil’, realizzata questa estate dai rapper italiani Clementino e Izi. Inoltre, dove una volta sorgevano la scuderia e la portineria oggi ci sono due bar, il Lion’s Heart e il Caffé 907, entrambi affittuari di Pozzi. E come se non bastasse, nella scorsa primavera la villa è tornata sotto i riflettori per le testimonianze di alcune persone che, passeggiando nei pressi dell’edificio, hanno affermato di aver visto il fantasma di una bambina affacciarsi dal balcone e dalle finestre dei piani superiori.
‘B&B’ di lusso: nuovo progetto all’orizzonte
Ma al di là dell’amministrazione comunale, che non intende dare credito alle proposte e alle iniziative del signor Pozzi Repossini, e degli svariati usi che si sono fatti del gioiello Liberty nel corso del tempo, un nuovo progetto è in fase di realizzazione: un ‘bed and breakfast’ di lusso, che possa offrire ai potenziali clienti una splendida location che rappresenta un pezzo di storia di Parabiago. Nell’attesa di capire quando poter procedere con le operazioni ufficiali, il signor Pozzi Repossini ha investito oltre 400 mila euro nella ristrutturazione di Villa Ida Lampugnani, rimodernizzando le murature esterne, la pavimentazione e rendendo agibili i piani superiori.