Un uomo di 30 anni residente in paese, già agli arresti per alcuni incendi dolosi in Calabria, è di nuovo sospettato di aver appiccato il fuoco, stavolta in paese. Secondo il Gip, il presunto piromane “è socialmente pericoloso”

di Francesco Colombo

CUGGIONO (MILANO) – Un uomo di 30 anni, residente a Cuggiono, nel Milanese, era stato arrestato per aver bruciato 5 auto e una moto a Satriano, in Calabria, il 12 e il 15 dicembre del 2022. Ora il presunto piromane, attualmente ai domiciliari, è sospettato di aver causato un altro rogo, scoppiato a Cuggiono il giorno dopo del suo ritorno dal Sud Italia.

Nuove accuse al piromane

I Carabinieri non hanno ancora individuato prove schiaccianti per collegarlo all’ultimo incendio. Ma è chiaro che il 30enne è il sospettato numero uno, verso cui gli investigatori concentrano i loro sforzi. Del resto, ciò che è emerso dalle indagini della Procura di Catanzaro è più che inquietante. Secondo i magistrati, il cuggionese (arrestato formalmente per incendio e danneggiamento aggravato) disponeva auto e moto in posizione tale da rendere i roghi “difficili da estinguere”. Lo scopo: provocare incendi “pericolosi per l’incolumità pubblica”.

“Socialmente pericoloso”

L’indagato appiccava il fuoco non tanto perché volesse colpire qualcuno nello specifico – secondo i giudici non conosceva nemmeno i proprietari dei veicoli – ma spinto dall’impulso di bruciare le cose “in modo seriale”. Il Pm e il Gip di Catanzaro non hanno dubbi. L’indagato è “socialmente pericoloso”. La misura cautelare degli arresti domiciliari è “l’unica idonea a inibirne la libertà di movimento e a contenere i suoi impulsi criminosi”.

Le telecamere

Un quadro a tratti inquietante, quello che emerge dall’inchiesta condotta poco prima di Natale dalla Procura. Gli inquirenti sono risaliti al piromane grazie ai filmati della videosorveglianza. Lo hanno riconoscuito in strada mentre camminava. I militari lo hanno fermato a seguito della somiglianza con il soggetto ripreso dalle telecamere. Poi hanno perquisito casa sua, dove sono state rinvenute buste utilizzate come inneschi del tutto analoghe a quelle utilizzati nei roghi.

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I roghi a Cuggiono

I Carabinieri di Cuggiono ne sono convinti. Potrebbe esserci la sua mano dietro agli incendi – l’ultimo quello di qualche giorno fa – che hanno devastato alcuni furgoni in paese. Una tesi potenzialmente verosimile, ma che andrà dimostrata con riscontri oggettivi. “Ha un’indole spiccatamente criminosa”, ha scritto il Gip che lo ha arrestato, “e i fatti sono gravi e allarmanti”. Ora che il presunto piromane è stato fermato, si ripeteranno episodi simili o cesserà la scia di roghi che ha scosso il paese?