Il ministero dei Beni culturali boccia il progetto di Fondazione Mantovani per trasformare Villa De Rosales in una casa di riposo per anziani: “Disegni troppo moderni, la storica dimora va tutelata”. Ora la Onlus del politico di Fratelli d’Italia dovrà ricominciare da capo

8 DICEMBRE 2020

di Deborah Alì

BUSCATE (MILANO) – La Sovrintendenza per i Beni culturali ha bocciato il progetto di Fondazione Mantovani, che vorrebbe trasformare una villa del 1700 in una casa di riposo per anziani. Lo rende noto il sindaco di Buscate, Fabio Merlotti: “Stile troppo moderno, lo hanno stabilito i tecnici”.

Lavori in ritardo

Secondo la Sovrintendenza il progetto per la ristrutturazione di Villa Rosales è “troppo futuristico”. E’ stato quindi spiegato il motivo dei ritardi nell’avvio dei lavori della Rsa.

La bocciatura

Il sindaco Merlotti, durante l’ultima seduta del consiglio comunale, ha spiegato: “Il progetto che abbiamo presentato alla Commissione urbanistica non sarà quello definitivo, per il semplice fatto che, a seguito di un incontro avuto nelle scorse settimane con la Sovrintendenza, lo stesso è stato bocciato. Il ministero dei Beni culturali ha ritenuto che lo stile moderno non potesse sposarsi pienamente con la villa”.

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La trasformazione della storica villa in casa di riposo: per il ministero dei Beni culturali il progetto rovina la dimora del ‘700

Fondazione Mantovani ci ripensa

Fondazione Mantovani, la Onlus fondata dall’ex senatore Mario Mantovani (oggi esponente di Fratelli d’Italia), non ha quindi scelta. Tanto da decidere di rivedere i disegni per accogliere le osservazioni della Sovrintendenza, la quale comunque non ha dato parere sfavorevole a realizzare una Rsa, ma a condizione che il patrimonio culturale rappresentato da Villa De Rosales venga salvaguardato.

Opposizioni in campo

Erano state le opposizioni consiliari a sollevare il caso dei ritardi nei lavori della nuova Rsa. Ora le minoranze restano in attesa di vedere le carte. “Quando ci sarà il nuovo progetto – spiega il consigliere Valeriano Ottolini – e quando si aprirà il dialogo per trovare accordi con il committente, torneremo sull’argomento. Per il momento restiamo in attesa di poter visionare quanto prima il nuovo progetto che Fondazione Mantovani realizzerà. Sembra che la questione sia rimasta la stessa di alcuni mesi fa. Non sono stati fatti passi in avanti”.

Merlotti in difficoltà

Di sicuro, lo stop della Sovrintendenza ai Beni culturali rappresenta un brusco stop per la tabella di marcia di un’opera pubblica che, nelle intenzioni di Merlotti, avrebbe dovuto già essere partita. In ballo non c’è solo la realizzazione di un’opera che vale milioni di euro, ma anche il futuro politico di un sindaco – più che una maggioranza – che ha sempre puntato molto su questo progetto, e che vorrebbe renderlo spendibile prima della prossima campagna elettorale.

L’ostacolo Mantovani

Oggi, invece, la burocrazia ha assestato un duro colpo a quelli che erano i progetti amministrativi e politici della maggioranza. Che dovrà inventarsi una ‘exit strategy’ per non finire nel pantano. Nella stessa seduta del consiglio comunale, i consiglieri di opposizione Valeriano Ottolini e Franca Colombo hanno presentato, insieme al consigliere Monica De Bernardi, una mozione a sostegno dell’amministrazione di Arconate.

La solideraietà dopo le offese

L’intento è esprimere solidarietà dopo gli insulti che Mantovani e dai suoi sostenitori avevano rivolto agli amministratori lo scorso febbraio nel corso di un’assemblea sulla casa di riposo di Arconate, finita al centro dell’inchiesta che ha riguardato proprio l’ex vicegovernatore della Lombardia (condannato in primo grado a 5 anni e 6 mesi di carcere per corruzione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio).

Maggioranza spaccata

La mozione anti Mantovani ha di fatto spaccato la maggioranza: qualche consigliere si è astenuto, qualcun altro ha invece votato a favore, assieme all’opposizione. Il sindaco Merlotti, pur gravitando nell’area politica dell’ex senatore di Arconate, ha votato a favore, con ciò mostrando indipendenza e onestà intellettuale. Il tema della crisi di maggioranza sarà ampiamente trattato sul numero di Libera Stampa l’Altomilanese in edicola venerdì 11 dicembre.