I funzionari del municipio di Arluno, nel Milanese, hanno pubblicato in ritardo alcuni documenti.
28 LUGLIO 2019
ARLUNO (MILANO) – Stipendio dimezzato per tre mensilità al sindaco e l’obbligo di ‘giustificare’ pubblicamente il ritardo nella consegna dei documenti. E’ questa la sanzione inflitta dalla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Lombardia (presidente Marcello Degni) al Comune di Arluno per il ritardo nella pubblicazione della relazione di fine mandato, vale a dire il documento di fine legislatura in cui l’amministrazione comunale uscente riepiloga il lavoro svolto nei cinque anni precedenti e la situazione economico-finanziaria dell’ente.
La relazione di fine mandato
La ‘Rfm’ costituisce “un importante strumento di conoscenza dell’attività svolta nell’esercizio delle rispettive funzioni e momento di trasparenza nella fase di passaggio da un’amministrazione all’altra”, spiega la Corte dei Conti, che dev’essere “redatta dal responsabile del servizio finanziario ed è sottoscritta dal sindaco non oltre il sessantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato”, come specifica l’articolo 4 del decreto legislativo 149 del 2011.
Sostieni la Libera Informazione
Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.
L’errore degli uffici
Il Comune di Arluno (dove, lo scorso 26 maggio, i cittadini hanno rieletto il sindaco uscente del Pd, Moreno Agolli), secondo quanto rileva il Tribunale, “non ha pubblicato nei termini e nelle forme previste dal legislatore la relazione di fine mandato” e per questo – come prevedono le sanzioni del decreto – al primo cittadino verrà ora decurtato del 50 per cento lo stipendio per i prossimi tre mesi. Stipendio che, nella passata legislatura, corrispondeva a 1.464,99 euro mensili.
La giustificazione del sindaco
Ma non finisce qui: la Corte ha infatti imposto all’ente di dare notizia sul proprio sito internet istituzionale della mancata pubblicazione del documento (avvenuta il 17 maggio 2019), fornendo una spiegazione, che il sindaco Agolli ha identificato in “un disguido dell’ufficio preposto ad effettuare detta pubblicazione”. “Il ritardo è di pochi giorni – commenta il capo della giunta ai nostri microfoni – E’ una dimenticanza da parte dell’ufficio del rispetto della scadenza. La sanzione invece è un dispositivo di legge, che applica l’ufficio, perché è lui a elaborare il mio stipendio”