Il viceministro Massimo Garavaglia, riscopre la Lega Lombarda. Definì il reddito di cittadinanza “una iattura per il Meridione”, ma intanto governa con i 5 Stelle

24 LUGLIO 2018

di Redazione

MONTEMARCELLO (LA SPEZIA) – Autonomista e nazionalista, statalista e liberale, ‘bossiano’ e ‘salviniano’ allo stesso tempo. Si mostra così il nuovo volto di Massimo Garavaglia, viceministro all’Economia del governo Lega-5 Stelle, che stretto tra l’incudine e il martello sta facendo sforzi da gigante per rimanere fedele a tutte le linee politiche di cui si fa portavoce.

“Gli statali del Sud? Meglio eliminarli”

Un lavoro tanto arduo da metterlo ogni tanto alle strette, costringendolo a rispolverare vecchi cavalli di battaglia e rischiare di innervosire questa o quella parte. Come è successo questa domenica a Montemarcello, in provincia della Spezia, nel dibattito ‘Nord chiama Sud’, organizzato durante la manifestazione culturale ‘Ligura D’Autore’. All’attenzione dei governatori di Lombardia e Liguria (il leghista Attilio Fontana e il berlusconiano Giovanni Toti) e di molti altri ‘big’ della politica nazionale, Garavaglia se l’è presa con i dipendenti pubblici nei comuni del Sud Italia come nella migliore tradizione delle Lega Lombarda degli anni ’80. “Nel mio paese natale in provincia di Milano, Marcallo con Casone – spiega il viceministro – ci sono 25 dipendenti comunali, mentre uno stesso Comune del Sud ne ha 50, se non 100. Questo non crea lavoro, ma lo toglie, perché lo Stato paga gli statali e non chi costruisce opere per la collettività. Senza di loro i Comuni potrebbero avere più soldi e investirli nei lavori pubblici. E’ un errore storico sostenere che eliminare i dipendenti pubblici aumenti la disoccupazione”. Saranno contenti gli elettori leghisti del Meridione.

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Il politico definiva il reddito di cittadinanza “una iattura”

Dopo l’affermazione una serie di borbottii degli ospiti e qualche risolino. Il governatore Toti si permette anche una battutina: “Nonostante lo abbiamo perso (riferendosi al ‘divorzio’ di Lega e Forza Italia nello scacchiere nazionale, ndr) vedo che rimane un fiero autonomista”. Garavaglia sorride e abbozza leggermente. Poco dopo, lo stesso viceministro lancia l’entrata in vigore della ‘Flat Tax’ “a fine luglio” e del reddito di cittadinanza. Quel reddito di cittadinanza che fino a qualche mese fa veniva periodicamente attaccato dal politico del Carroccio. Intervistato dal ‘Foglio’ il 17 marzo 2018, il viceministro lo chiamava “una iattura per il Sud. Se la ricetta è ‘diamo i soldi a pioggia’ questa parte del Paese è perduta. Io lo chiamerei reddito di sudditanza. E omettiamo di dire che è infattibile dal punto di vista finanziario”. A distanza di 4 mesi sembra abbia cambiato idea. In fondo una poltrona da viceministro è più che convincente per dire (e diventare) tutto e il contrario di tutto. Ma la domanda è: quanto durerà questo ‘giochetto’?