A Inveruno, nel Milanese, il comune rischia la paralisi: 9 impiegati pronti ad andare in pensione nel giro di un anno con la famosa riforma ‘Quota 100’
22 GIUGNO 2018
INVERUNO (MILANO) – In pensione un terzo dei dipendenti comunali. Il municipio d’ Inveruno entrerà in un vero stato d’emergenza tra poco, quando uno a uno ben 9 impiegati termineranno la loro lunga carriera negli uffici comunali.
I tempi
La lista di persone pronte a laciare sarà inaugurata nel corso del 2018 con la polizia locale, ovvero dal vigile Carlo Tofano, seguito dalla responsabile del settore Istruzione e Cultura, Santa Mazzeo. A partire dal 2019 saranno altri sette a rimanere a casa. Se dovesse essere introdotta, infatti, la formula pensionistica della cosiddetta ‘quota 100’, tutti insieme potrebbero lasciare il posto già l’anno venturo. Se, invece, non passerà la legge dal governo centrale, il Comune potrà almeno avere più tempo prima di dichiararsi serimanete in tilt: potrà riorganizzare gli uffici, infatti, nel giro di 2/3 anni.
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Le sostituzioni
Per ricoprire il ruolo dell’agente si apriranno nel contempo le pratiche per la mobilità, ma per gli altri colleghi comunali, soprattutto quelli con carica dirigenziale, non sarà possibile. Non solo, infatti, potrebbe rendersi necessario indire dei concorsi pubblici, con aggiunta di tempo e denaro da parte del Comune. Ma per legge, solo ogni quattro dipendenti in pensione se ne possono assumere altri tre. Non è prevista l’individuale copertura delle figure mancanti, finché non si saranno accumulati quattro posti vacanti. In queste circostanze, ciò che potrà fare la differenza è un’oculata capacità di riorganizzare gli uffici.
Gli ostacoli
Il problema appare, quindi, aggravato sostanzialemnte dal limite imposto dallo Stato nel campo delle assunzioni. Anche quando si può ovviare con la mobilità, i tempi burocratici possono risultare interminabili e l’iter può riservare incognite e sorprese, come già accaduto. La sostituzione del geometra dell’Ufficio tecnico, tuttora vacante, ha costretto l’amministrazione ad attuare una convenzione con il comune vicino, Casorezzo. Per lo stesso motivo è rimasto in panne anche il trasferimento di un dipendente dell’anagrafe al municipio di Magenta, nell’attesa che possa arrivare quello selezionato da Cerro Maggiore.
Il sindaco tranquillizza
“Sicuramente diventerà un tema impattante il pensionamento di un terzo dei dipendenti – ha dichiarato il sindaco Sara Bettinelli – sul quadro generale della gestione dell’ente. Oltre alla mobilità, dovremo indire dei concorsi pubblici, che comporteranno costi aggiuntivi in termini di tempo e denaro per il Comune. Oggi stiamo già pensando al modo migliore per riorganizzare gli uffici, perché comunque rimarremo con un numero inferiore di dipendenti, senza poterli sostituire all’istante. Ovviamente lo scopo è di non creare disagi all’utenza: i cittadini non dovrebbero neanche accorgersi delle manovre interne che ci accingiamo a fare perché il servizio rimanga ineccepibile”.