Arluno, il racconto choc della coppia che ha evitato di investire un pedone in autostrada

di Francesca Ceriani

ARLUNO (MILANO) – “A piedi in autostrada, voleva morire”: il racconto choc di una coppia di Arluno. Attimi di terrore per una coppia di arlunesi, a bordo della loro auto con la figlia. Sabato 9 luglio, verso le 22.00, Deborah Rossi, proprietaria della piadineria in piazza del Popolo ad Arluno, si trovava in macchina con il marito per accompagnare la figlia in un locale a Milano.

Racconto choc

“Abbiamo preso l’autostrada e, a un chilometro dall’ingresso di Arluno, vicino all’uscita per Rho, ci siamo trovati di fronte a una scena agghiacciante – racconta Deborah, ancora sotto choc –. Mio marito era nella corsia centrale e a un certo punto ha messo la freccia per andare sulla corsia di sorpasso. Ricordo solo di aver sentito urlare ‘No’ e di aver visto sbucare, dal guard rail, una persona, forse un ragazzo. Indossava una maglietta bianca e dei pantaloncini rossi. Ci veniva incontro con le braccia aperte, come se volesse essere investito. Aveva lo sguardo allucinato. Mio marito ha sterzato per evitarlo, siamo stati sballottati da una parte e dall’altra della macchina, ma per fortuna non ci siamo fatti niente. Mia figlia si è poi girata per vedere che fine avesse fatto quella persona: non c’era più, l’auto dietro di noi l’aveva investita”.

Il pedone è morto

Purtroppo la persona non ce l’ha fatta: sabato sera i soccorsi del Cvps di Arluno e dell’Ats di Torino, insieme a un’automedica, sono intervenuti per l’investimento di un pedone e l’autostrada è rimasta chiusa diverse ore. I soccorritori non sono nemmeno riusciti a capire se la persona era un uomo o una donna, talmente il cadavere era a brandelli. “C’erano pezzi del corpo ovunque: è stato impossibile capire il sesso. Sul cranio abbiamo trovato dei capelli, corti: crediamo quindi fosse un uomo”, spiega un volontario. Il pedone non aveva con sé documenti; si sa soltanto che era in ciabatte e che è stato trascinato per 200 metri.

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“Sono ancora sconvolta”

“Tornando a casa abbiamo visto il disastro – continua Deborah – C’erano ambulanze e Carabinieri sul posto e la strada era chiusa. Io sono ancora sconvolta. Fatico a dormire e l’altro giorno, mentre ero in auto, mi sono spaventata perché un signore si è avvicinato alla mia auto. Ho temuto potesse compiere un gesto folle come ha fatto quella persona sabato sera”.