La Fondazione ‘Bill, Hillary & Chelsea Clinton’ riceve dal ministero dell’ambiente italiano, da 8 anni, finanziamenti tra i 100.000 e i 250.000 dollari. A quale titolo? Mistero. La denuncia è contenuta in un’interrogazione presentata Lucio Malan (Forza Italia) al Senato, ma il governo di Matteo Renzi non ha finora risposto e non sembra avere intenzione di farlo. Nei giorni scorsi, a palazzo Madama, Malan è tornato alla carica. Invano

5 AGOSTO 2016

di Ersilio Mattioni

ROMA – “Signor Presidente, sarò breve. Ho presentato qualche giorno fa l’interrogazione 3-03072 per sapere dal ministero dell’Ambiente come mai tale ministero figura tra i finanziatori della fondazione denominata ‘Bill, Hillary & Chelsea Clinton Foundation’, finanziamento che, secondo il sito della fondazione stessa, sarebbe arrivato l’anno scorso, nel 2015. Trovo estremamente anomalo che un ministero della repubblica italiana finanzi una fondazione finalizzata a sostenere un personaggio che, come ben sappiamo, è protagonista di un confronto politico negli Stati Uniti. Sarebbe normale che il ministero, senza bisogno di sollecitarlo, lo facesse sapere, visto che la cosa è all’attenzione della stampa. Però questo governo, per sistema, non risponde neanche alle interrogazioni; sollecito allora una risposta alla mia interrogazione. Se poi arriva il 9 novembre, c’è il sospetto che sia falsata o comunque influenzata dal risultato delle elezioni americane”. Chi parla, qualche giorno fa nell’aula del Senato, è Lucio Malan (Forza Italia). Il quale in realtà porta all’attenzione dell’aula solo una parte del problema.

Finanziamenti da 8 anni

Il rapporto tra il governo italiano e la ‘Fondazione Clinton’ comincia fra il 2006 e il 2008, cioè negli anni del centrosinistra, anche se le relazioni continuano pure con il governo di Silvio Berlusconi. Ma si tratta di un rapporto che si è  alimentato nel tempo. Tanto che, di recente, alla convention del Partito democratico americano a Philadelphia che ha conferito la nomination presidenziale a Hillary Clinton, c’era anche il ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti. Lo stesso ministero che, da 8 anni, risulta essere tra i finanziatori della ‘Clinton Foundation’ con una cifra che varia di anno in anno, sempre compresa tra i 100.000 e 250.000 dollari. Lo si può facilmente constatare con una ricerca sul web. La ragione di questi finanziamenti è piuttosto generica e passa sotto la voce di “sovvenzioni governative”.

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Giallo sulle sovvenzioni

Altri dati non sono disponibili per due ragioni. La prima: la ‘Foundation’ non fornisce dettagli sui contributi ricevuti. La seconda: il ministero dell’Ambiente pubblica soltanto un riferimento agli accordi internazionali, senza spiegare i motivi delle sovvenzioni. Quali sono i progetti finanziati dal nostro ministero? Sappiamo solo che la ‘Foundation’ è attiva nei programmi di sviluppo e di scolarizzazione in Africa e Sud America. E sappiamo anche che l’Italia non è l’unico contribuente: ci sono la Germania, il Canada e l’Australia. E ci sono poi i gruppi privati come Fca e Monte dei Paschi, mentre nel passato anche Enel, Autogrill e Pirelli hanno sostenuto l’istituzione dell’ex presidente Usa.

Bufera sui soldi dell’Arabia

Negli Stati Uniti d’America il tema delle sovvenzione alla ‘Fondazione’ della famiglia Clinton è diventato motivo di scontro in campagna elettorale, perché tra i maggiori sponsor (con 24 milioni di dollari) è l’Arabia Saudita che, ufficialmente alleata dell’Occidente nella guerra al terrorismo islamico, ha da sempre un rapporto ‘oscuro’ con i sostenitori del fondamentalismo.