A Santo Stefano Ticino, nel Milanese, il parroco attacca i propri fedeli in occasione della festa di Halloween: “Questa festa pagana ha preso piede tra noi, specie nelle giovani generazioni. Colpa anche della dabbenaggine di molti cattolici, che scordano Santi e Morti”

2 NOVEMBRE 2017

di Martina Salasso

SANTO STEFANO TICINO (MILANO) – “La festa di Halloween? Una macabra e orrenda carnevalata”. Così il parroco don Cristian Pina esprime il proprio dissenso in merito alla festività celtica e lo fa tramite il bollettino settimanale della parrocchia di Santo Stefano Ticino, nel Milanese.

L’invettiva contro la festa pagana

Nello specifico, il sacerdote si scaglia contro la decisione da parte di cittadini e gruppi associativi di celebrare il tradizionale avvenimento del 31 ottobre, giorno che precede le ricorrenze religiosi dei Santi e dei Morti, attraverso l’organizzazione di eventi, serate e feste a tema: “Come vostro parroco – si legge in una nota del bollettino – esprimo rammarico e disapprovazione per tutte le espressioni di tale festa che, purtroppo, sono state programmate anche per quest’anno”. Don Cristian si rivolge, poi, direttamente ai fedeli: “La paganeggiante cosiddetta festa di Halloween, anche a causa della dabbenaggine di molti cattolici ha preso piede tra noi, specialmente tra le più giovani generazioni”.

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La difesa della tradizione cattolica
Ciò che il parroco contesta, quindi, è la modalità con cui la festa celtica si è insidiata ormai da tempo nella nostra cultura che avrebbe via via allontanato i fedeli da quella che è la nostra vera tradizione, ovvero la ricorrenza di Tutti i Santi e dei Morti: “Il linguaggio a tale riguardo è decisivo: non si parla più nemmeno dei Santi e dei Morti, ma tutti però sanno che c’è questa macabra ed arrenda carnevalata. Piuttosto – conclude – che bere a queste fonti ‘oscure’, si attinga al tesoro luminosissimo della nostra fede cattolica, che ci insegna a non temere la morte, ma il peccato”.

Fedeli divisi in due fazioni
Un invito chiaro, rivolto ai parrocchiani che, tuttavia, si spaccano a metà: se infatti da una parte c’è chi difende a spada tratta le parola di don Cristian, affermando che “da tempo si sono persi di vista i veri valori cristiani”, dall’altra c’è chi ricorda al parroco che “non tutti sono cattolici, anche se vestire i bambini da streghe o mummie non li fa certo allontanare dalla fede cristiana o dalla Chiesa”. Forse no, ma è pur vero che un sacerdote parla, prima di tutto, alla comunità cristiana. Ed è in ogni caso verissimo che Halloween resta una carnevalata malriuscita. Il coraggio di don Cristian è di sicuro da apprezzare.