A Sedriano, nel Milanese, una ragazza con una gravissima disabilità finisce al 29esimo posto della lista d’attesa. L’appello disperato della madre e la risposta, fredda, in burocratese: “Il sussidio sarà erogato qualora dovessero rendersi disponibili nuove risorse”. Il sindaco e l’assessore ai Servizi sociali hanno le mani legate: il Comune non ha voce in capitolo sulla graduatoria. Siamo alla dittatura della burocrazia

7 AGOSTO 2017

di Francesca Ceriani

SEDRIANO (MILANO) – Grande sconforto per una famiglia di Sedriano, nel Milanese, che ha richiesto per la figlia disabile il buono sociale per le persone con disabilità grave e gravissima, che necessitano di assistenza durante l’arco della giornata. Risultato: la domanda è finita in 29esima posizione nella graduatoria. Il che equivale a non ricevere alcun sussidio.

L’appello della madre

“Questa lettera mi è arrivata oggi. Mia figlia affetta da trisomia 13, malattia genetica rara incompatibile con la vita, per i comuni del ‘Piano di zona’ non è abbastanza grave per essere idonea da poter essere subito accettata”. La domanda della mamma, infatti, pur risultando idonea, è stata inserita al 29esimo posto in lista d’attesa.

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La risposta della burocrazia

“Il contributo potrà essere riconosciuto qualora dovessero rendersi disponibili nuove risorse”, si legge nella lettera firmata dal responsabile dell’Ufficio di Piano. “Mia figlia – continua la donna – dovrebbe aspettare che qualcuno passi a miglior vita e neanche questo sarebbe sufficiente, perché lei è 29esima. Questo sempre se mia figlia non muore prima. Sono disgustata dal mio Paese, mi vergogno delle istituzioni e delle burocrazie della nazione in cui vivo”. E infine lo sfogo: “Mia figlia ha bisogno di farmaci che l’Asl non passa e siamo costretti a pagare ogni mese solo per queste medicine 400 euro”.

Il Comune con le mani legate

Comprensibile la rabbia e la frustrazione della donna; ma in che modo il Comune di Sedriano può intervenire per aiutare la signora e la figlia gravemente disabile? Lo abbiamo chiesto a Valeria Chiesa, assessore ai Servizi sociali del comune di Sedriano: “Conosciamo la situazione della famiglia e abbiamo già fatto alcuni interventi. La lista d’attesa non viene compilata dal Comune, ma dall’Ufficio di Piano in base alle informazioni che il Comune trasmette e seguendo le leggi regionali”. Chiesa comunque sottolinea che la situazione è sotto controllo, “la famiglia è attenzionata dai Servizi sociali del Comune. Sono disponibile a incontrare la signora per spiegare come funzionano queste procedure”. Ancora una volta, quindi, si tratta di una mera questione burocratica, in cui il Comune può fare davvero poco.