A Parabiago l’80 per cento dei bar e delle attività di ristorazione possiedono slot machine, mentre sono 3 le sale da gioco dedicate, una di fronte alla biblioteca, dove c’è un flusso continuo di ragazzi. Le cifre del business dell’azzardo, tra divertimento e patologia
PARABIAGO (MILANO) – Secondo una stima approssimativa, a Parabiago circa l’80 per cento dei bar e delle attività di ristorazione possiedono slot machine. Alcuni ne hanno solo una, altri posso arrivare a 5 o 6 tipologie diverse.
Le sale da gioco
Le sale da gioco parabiaghesi sono 3. La prima è di proprietà dei gestori dello Zafferano, il bar di fronte alla biblioteca. La seconda si trova sul Sempione, davanti alla farmacia di San Lorenzo. Infine, la terza costeggia Viale Lombardia. Di recente queste attività hanno subito dei controlli d’ordinaria amministrazione e sono risultate in regola su tutto. Libera Stampa l’Altomilanese si è addentrato in questo mondo.
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Parla il gestore
A guidarci è stato Stefano, responsabile della sala ‘Las Vegas’. L’uomo, che lavora in questo settore da 16 anni, ci spiega la storia del locale: “La sala è aperta da circa 7 anni. Un paio d’anni fa l’attività è stata assorbita da ‘Olympic Game’, una società estone quotata in borsa”. L’ambiente, ben arredato e spazioso, offre sia la possibilità di giocare che di bere qualcosa al bancone o in qualche tavolino, mentre il personale è sotto regolare contratto e qualificato. Chiediamo a Stefano qualcosa di più sul contenuto e sui clienti: “In totale ci sono 30 macchinette: 24 Vlt e 6 slot. Le prime sono le più gettonate dai clienti. C’è un flusso continuo di persone, ma non tale da riempire la sala: l’età media va dai 35 anni in su. Siamo aperti dalle 10 all’una di notte, mentre la fascia calda va dalle 16 alle 20. Tutti si comportano sempre bene: c’è chi gioca 20 euro e si beve qualcosa, o chi viene una volta al mese con qualche centinaio di euro. Nei weekend vedo molte coppie, anche sposate, che giocano e passano qualche ora divertendosi”. Il ‘Las Vegas’ ha anche aderito al ‘Comitato Amici di Andrea’, una bimba del posto malata di tumore al cervello, raccogliendo quasi 1400 euro.
Il funzionamento
Stefano ci spiega come funziona il sistema: “Le slot hanno un ciclo di pagamento prestabilito. Se ad esempio il tetto è 1.000 euro, tra puntate vinte o perse si può arrivare al valore nominale di 3.000 euro. Con le nuove norme, al giocatore spetta il 70 per cento della vincita reale, ma la tassa è dell’8 per cento sulla vincita nominale. Ovvero: se il cliente prende 1000 euro, noi dobbiamo versare la tassa su 3.000″.
La patologia
Chiediamo infine a Stefano un parere sul gioco d’azzardo: “Io so che fumare fa male, ma non posso vietare a qualcuno di farlo. Si tende a demonizzare la sala gioco, ma il problema è la mentalità delle persone. Se nel mio locale qualcuno esagera col gioco, lo fermo subito”.