Grazie all’applicazione ‘Cameo’ si possono pagare le celebrità fallite per registrare dei video-messaggi personalizzati: siamo al crepuscolo dell’umanità
5 AGOSTO 2018
CHICAGO – Paghereste mai decine, centinaia (o addirittura migliaia!) di dollari per un video-selfie di una celebrità fallita, di cui nessuno – o quasi – ricorda il nome? Bene, in America sì. Si chiama Cameo ed è un’app creata nel marzo 2017 dallo sviluppatore greco-statunitense Steven Galanis, che permette di far dire a delle ‘star di serie B’ qualsiasi cosa vogliate. Al momento del lancio, il repertorio di Cameo poteva contare quasi esclusivamente su atleti sportivi prestati al mondo del ‘piccolissimo schermo’, mentre ora consta di una platea di più di 1.400 artisti, tra attori, youtuber e influencer.
Come si usa?
Cameo è semplicissimo da utilizzare: basta registrarsi – anche usando le credenziali del proprio account Instagram – scegliere uno delle centinaia di ‘talenti’ disponibili, scrivere il testo da leggere e inserire i dati della propria carta di credito. Entro una settimana si riceve il video personalizzato nella propria casella di posta, ma le star possono anche declinare alcune richieste ritenute fuori portata o imbarazzanti. Chi scrive ha deciso di sacrificarsi provando questa esperienza. Che sconsiglia vivamente. A meno che non siate dei sadici, ovvio.
Sostieni la Libera Informazione
Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.
I prezzi
Come racconta Amanda Hess sul New York Times, i prezzi variano a seconda della celebrity, che stabilisce il proprio cachet e del quale guadagna poi il 75%, mentre il restante 25% va a rimpinguare le casse di Cameo. Si pagano ad esempio 75$ per un breve video personalizzato di Mischa Barton, star della serie tv The O.C., in onda dal 2003 al 2007, ma finita al centro delle cronache per via di un arresto per guida in stato d’ebbrezza, possesso di marijuana e guida con patente scaduta a Hollywood nel 2007. Si passa poi ai 350$ richiesti da Terrell Owens, bandiera del football americano e ai 1000$ di Jordan Belfort, la cui vita e carriera nella Borsa di New York hanno ispirato Martin Scorsese nella realizzazione del film The Wolf of Wall Street (2013). 40$ è invece la richiesta della modella Adriana Lima, omonima del ben più celebre ‘angelo’ di Victoria’s Secret. Dalle stelle alle stalle.
I fuori menù
L’ultima ‘aggiunta’ dell’universo Cameo è invece l’attore britannico Thomas Andrew ‘Tom’ Felton, principalmente noto per aver interpretato il personaggio di Draco Malfoy nella saga cinematografica di Harry Potter (2001-2011). Un ‘mago’ che non viene più invitato neanche ad animare le feste di compleanno, insomma. Ultima, ma non per importanza, in questo decalogo degli scarti hollywoodiani troviamo Dina Lohan, madre ed ex agente dell’attrice Lindsay Lohan, più famosa per i ripetuti ‘colpi di testa’ e per i guai giudiziari che per le sue doti attoriali. Al posto di ripetere quanto richiesto dal cliente, la nostra Dina preferisce raccontare un aneddoto della sua vita privata (sprofondando in una poltrona nella penombra del soggiorno di casa) e liquidare lo ‘spettatore’ pagante senza neanche dire il suo nome. 75 dollari.
E in Italia?
Nel Bel Paese – per fortuna – qualcosa del genere ancora non esiste. Forse perché in Italia non si muore mai. Artisticamente parlando, sia chiaro. Le celebrità fallite hanno infatti più di una possibilità di riproporsi sul piccolo schermo, in programmi tv e reality show di un livello culturale talmente basso da meritarsi la prima serata. Ma in fondo, un po’ di sano ‘trash’ televisivo non hai mai ucciso nessuno. Finora.