Stalker 32enne di Boffalora Sopra Ticino, nel Milanese, rende la vita impossibile all’ex fidanzata 26enne: messaggi, pedinamenti, minacce e appostamenti sotto casa. Il Pm chiede gli arresti domiciliari, ma per il Gip non sono necessari. L’avvocato: “Non è pericoloso, non farebbe male a nessuno”
BOFFALORA SOPRA TICINO (MILANO) – Per oltre due anni ha reso la vita impossibile alla sua ex fidanzata di 26 anni: la tempestava di messaggi, le telefonava in continuazione, la pedinava e faceva appostamenti. Per questo uno stalker 32enne di Boffalora Sopra Ticino è stato arrestato settimana scorsa dai Carabinieri di Cerro Maggiore per atti persecutori (articolo 612 bis del codice penale).
Stalker libero
Ma lo stalker è stato subito rilasciato dal Giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Piera Bossi. Il pubblico ministero, Falvia Salvatore, aveva chiesto per lui l’applicazione degli arresti domiciliari, ma il Gip ha deciso diversamente, dando ragione al suo avvocato difensore, Roberto Grittini, e ritenendo quindi sufficiente e adeguata la “misura meno afflittiva” dell’obbligo di dimora.
Vicenda drammatica
La vicenda è drammatica e intreccia l’amore malato di un uomo con la volontà di una donna, di origini indiane e di religione Sikh, di concludere una relazione e farsi una nuova vita. Il 32enne boffalorese, di origine rumene, non si è mai rassegnato alla fine della storia d’amore. E dal febbraio 2010 a oggi ha letteralmente perso la testa, fino a diventare uno stalker.
Le minacce
L’uomo è arrivato persino a “minacciare l’ex compagna di pubblicare foto in cui si baciavano”; foto che avrebbero compromesso i rapporti familiari, vista la religione della ragazza. Non solo: negli atti dell’inchiesta ci sono centinaia di messaggi, telefonate, appostamenti sotto casa della vittima, inseguimenti al benzinaio, pedinamenti sul luogo di lavoro. In un’occasione, il 32enne le ha strappato il cellulare dalle mani, l’ha afferrata per un braccio, dicendole di sapere che lei aveva una relazione “con il suo amico”.
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L’ossessione
Ossessioni di un uomo che non voleva lasciare andare la donna che, per lui, rappresentava probabilmente l’unico amore possibile e immaginabile. “Mi hai rovinato la vita – diceva il boffalorese alla sua ex compagna – per colpa tua ho perso il lavoro. Stavo morendo, ero depresso e tu non mi hai mai cercato. Ma io ti amo”. L’insistenza e la pervicacia dell’uomo, nonostante un primo ammonimento del Questore di Milano a giugno 2020, hanno reso necessario l’intervento dei Carabinieri in numerosissime occasioni.
“Ho pensato al suicidio”
La ragazza – scrivono gli inquirenti – ha persino pensato di uccidersi e di farla finita, pur di non vivere nel terrore. Una storia da brividi, al termine della quale è però intervenuta la giustizia. Ora l’uomo non può uscire di casa, se non per andare al lavoro, e rischia di tornare in carcere se dovesse ricominciare con lo stalking.
Parla l’avvocato
Minimizza la portata delle accuse l’avvocato Grittini: “E’ stata travisata la vera volontà dell’uomo. Non avrebbe mai fatto del male a nessuno e menomale che il Gip, alla fine, lo ha capito”.