Bareggio, ridipinte le ‘panchine rosse’, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne

di Francesca Ceriani

BAREGGIO (MILANO) – Panchine rosse fatiscenti: due studentesse di Bareggio, nel Milanese, decidono di restaurarle. Anche il sindaco, Linda Colombo, le ringrazia: “Un ringraziamento a Marika e Rosangela, due studentesse di Bareggio che con grande senso civico hanno riqualificato le nostre panchine rosse, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne”.

Panchine rosse riverniciate

Marika Cenati e Rosangela Pierro sono due studentesse di Bareggio che, con grande senso civico, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e riverniciare le panchine rosse installate sul territorio comunale. Sabato mattina scorso, 4 settembre, hanno completato la loro opera, dando nuova vita a tre panchine. “Abbiamo deciso di attuare questa iniziativa perché, lo scorso anno, trovavamo fosse indecente che elementi come questi, che sono dei simboli che testimoniano l’esistenza della violenza sulle donne, fossero ridotti così male e in alcuni casi fossero addirittura fatiscenti“, spiegano le giovani.

Lo stop a causa della pandemia

“L’essere nel pieno di una emergenza sanitaria però, ci ha costretto a posticipare questo evento di un anno”, continuano. L’idea delle studentesse era, sin dal principio, quella di coinvolgere la cittadinanza in tale iniziativa. “Cogliamo l’occasione per ringraziare chi ha voluto partecipare dandoci una mano a dipingere. Siamo soddisfatte del risultato. Siamo riuscite a ridare quel colore rosso vivo alle panchine per permettere di mantenere vivo il messaggio di rispetto che tutti noi dovremmo dare a chi è vittima di violenza. Un rosso che significa “no, non ci stiamo!””.

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Gesto simbolico

“Questi nostri gesti sono solo simbolici e ci permettono di riflettere sul problema, ma non ci aiutano nelle soluzioni. Sappiamo che c’è ancora tanto da lavorare su una questione così importante. Ma con questi gesti vogliamo diffondere il messaggio che esistono persone che non si girano dall’altra parte, che hanno voglia di provare almeno ad ascoltare chi ha bisogno di parlare. Noi ci siamo, almeno come amiche!”, concludono.